Un’altra differenza fondamentale rispetto ai LED, consiste nel fatto che gli OLED con la loro conformazione si possa convertire direttamente l’energia elettrica in luce. Gli OLED sommano la luce generata da ciascun LED che compone il faro e la conformazione del gruppo ottico stesso è quindi l’insieme di molteplici punti luminosi costituiti da LED. In osostanza gli OLED si possono immaginare come una fonte luminosa unica, trasparente, dallo spessore inferiore ai 2 mm, flessibile e ritagliata secondo la forma desiderata.
Per ogni faro quindi basterebbero tre OLED: uno per le luci di posizione e gli stop, uno per la retromarcia e l’ultimo per l’indicatore di direzione. La differenza di colore dipende essenzialmente dalla composizione della molecola organica. Con l’avvento degli OLED si è passati dal concetto di punti di illuminazione (LED) a quello di superfici di illuminazione, per le quali non esistono vincoli nel dare la forma alle stesse. I fari OLED potrebbero essere installati sulla carrozzeria in qualunque forma, così come già accade per gli schermi televisivi di ultima generazione e per le strumentazioni posizionate nei cruscotti. La tecnologia OLED può essere impiegata anche per l’illuminazione degli interni della vettura, la fine di permettere ai progettisti di disegnare scocche più semplici nella conformazione.
La Astron Fiamm, società con base a Tolone, in Francia, ma fondata e condotta da Alessandro Dolcetta, discendente di Giulio, fondatore del gruppo Fiamm nel 1942 che ha il suo quartier generale a Montecchio, sta lavorando all’applicazione della tecnologia OLED. La Astron Fiamm, infatti, ha presentatato gli OLED e la loro applicazione allo scorso Salone di Parigi con la Car.Bones, una concept car creata per l’occasione. Per il momento gli OLED vengono installati solo per la strumentazione di bordo delle auto, ma tra poco tempo verranno applicati per il sistema di illuminazione, così come hanno scelto la Lexus RX e la Kia Elecrtic POP concept. Quel che è sicuro è che le case automobilistiche hanno già messo gli occhi sulle potenzialità dei diodi organici e vedremo un numero crescente di automobili con strumentazioni OLED e concept dotati di gruppi ottici che adottano questa promettente tecnologia secondo un percorso che sarà simile a quello dei LED, ovvero dapprima per i gruppi ottici posteriori e poi per quelli anteriori.
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