Alcuni costruttori hanno puntano in questi anni sulle vetture a fuel cell, un dispositivo elettrochimico che permette di ottenere elettricità da alcune sostanze tipicamente da idrogeno ed ossigeno, senza che avvenga però un processo di combustione termica. Sistema che funziona ricongiungendo elettrochimicamente l’idrogeno con l’ossigeno. Dalla reazione di questi due elementi si possono ottenere quantità di potenziale elettrico necessarie alla marcia. Il futuro potrebbe essere a idrogeno, ma bisogna fare i conti con alcune questioni non ancora del tutto chiare.
Un problema importante, che riguarda l’utilizzo dell’idrogeno nelle pile a combustibile, è il fatto che l’idrogeno stesso, essendo un combustibile artificiale deve essere prodotto somministrando energia al sistema, la stessa energia che è quella immagazzinata nell’idrogeno stesso così ottenuto. In questo modo una buona parte dell’energia in entrata viene persa. Questa è una delle cause principali che impedisce l’utilizzo dell’idrogeno ottenuto per elettrolisi dell’acqua, soprattutto nel campo della locomozione. In questi giorni Ratan Tata ha annunciato un programma di finanziamento di 15 milioni di dollari per una società che si occuperà di studiare l’auto ad acqua.
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