In questi tempi di crisi economica infatti, anche una casa importante come Yamaha per correre necessita del supporto economico di uno sponsor principale (Fiat ha infatti salutato la casa di Iwata nell’istante in cui la salutò a sua volta Valentino Rossi).
Negli sport motoristici lo sponsor ha storicamente acquisito una importanza che và oltre la mera retribuzione economica, portando sia alle Case costruttrici che ai relativi Team Racing, una sorta di vero e proprio valore aggiunto per quanto riguarda brand, immagine e marketing, un valore aggiunto tanto rilevante da divenire quasi più importante del supporto economico stesso, per via dell’iconografia con cui la casa viene identificata.
Orfana di Valentino Rossi (e di ciò che gli gravitava intorno) Yamaha aveva inizialmente pensato di correre senza sponsor per un anno, ma si sa che i soldi servono sempre e la moto si deve evolvere durante la stagione, un’evoluzione che potrebbe risultare costosa, nonostante Yamaha pianifichi la propria strategia sportiva pluriennale senza tener conto dell’influenza del main sponsor.
La questione però riguarda la MotoGp in generale, che dal punto di vista economico, non stà attraversando il suo massimo apogeo, pertanto avere un sovvenzionatore risulta indispensabile.
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