(Getty Images)
Causa coronavirus, la città di Austin ha dichiarato che sono proibiti gli eventi con più di 2.500 persone, a meno che gli organizzatori non siano in grado di scongiurare il contagio: per il 5 aprile, però, è previsto l’inizio della MotoGP.
Proibiti gli eventi con più di 2.500 persone. Questa la decisione assunta dalla città di Austin dove in programma per il 5 aprile è previsto l’inizio della MotoGP. Lo start, quindi, della competizione potrebbe essere messo a rischio a meno che gli organizzatori non riescano a garantire la sicurezza da un punto di vista sanitario. Questa la deroga, in via generale, prevista dalla città texana.
È sempre più in bilico la partenza del mondiale della MotoGP. Il 5 aprile ad Austin, dopo la cancellazione della gara in Qatar e lo slittamento di quella in Tailandia, si sarebbero dovuti accendere i semafori verdi per la serie regina. Eppure adesso sembra tutto meno certo. La città texana ha decretato che sono proibiti gli eventi con più di 2.500 persone, a meno che gli organizzatori non siano in grado di scongiurare il contagio. Ogni evento sarà sottoposto, dunque, ad un singolare vaglio: e forse è proprio quello che accadrà per la MotoGP.
Stando a quanto riporta La Gazzetta dello Sport, la città di Austin ha pubblicato il seguente comunicato: “Sono proibiti gli eventi con più di 2.500 persone, a meno che l’organizzatore non assicuri il dipartimento di Salute Pubblica sui rischi di contagio. Ogni evento sarà valutato caso per caso“. Il primo evento ad essere stato cancellato è il South by SouthWest, un evento in programma dal 13 al 22 marzo.
Attualmente non vi sono comunicati ufficiali riguardanti la MotoGP. Eppure, riporta La Gazzetta dello Sport, l’ipotesi di un annullamento è sempre più vicina.
Il Ceo della Dorna, Carmelo Ezpeleta, ha parlato della circostanza: “Noi faremo tutto il possibile per organizzare il mondiale al meglio, ma nel rispetto delle condizioni di sicurezza e delle leggi – riporta La Gazzetta dello Sport– fissate dai vari Paesi. Il via al momento è fissato da Austin, ma non so cosa succederà dopo. Adotteremo le soluzioni che serviranno in base a quello che sarà deciso: anche se il contratto, per la validità del mondiale richiede almeno 13 gare, faremo di tutto, magari correre anche a Natale, per cercare di fare tutte le restanti 19“.
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