Una Porsche distrutta dopo un impatto al termine di una sfida per strada
Le strade deserte invitano alla velocità, all’improvvisa inversione di marcia, persino all’autoscrontro: a New York se ne vedono di tutti i colori in questi giorni di coronavirus e di blocco.
Era prevedibile ma forse nessuno si aspettava un problema del genere, legata solo ed esclusivamente a chi fa dell’auto un uso del tutto scorretto e rischioso. Quello che si temeva, soprattutto nei quartieri più poveri e a rischio di New York come Bronx o Washington Heights erano lo sciacallaggio, gli assalti ai negozi e l’esplosione dei conflitti tra bande. E invece Manhattan nelle ultime ore ha ospitato almeno una decina di gare di velocità tra le strade deserte di giovani automobilisti pronti a rischiare la pelle per scommessa.
Qualcuno ha anche fatto dei danni, andandosi a schiantare contro auto in sosta o abitazioni e dandosi alla fuga. Scene degne di “Fast and furious”, film che – non solo a New York – viene spesso preso a pretesto per gare di velocità e di guida spericolata. La stessa cosa è stata segnalata anche a Chicago, a Los Angeles e Seattle.
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Il New York Times parla di una vera e propria emergenza tra bande di motociclisti che impazzano su una ruota. Per poi sfogarsi rapinando tassisti o passanti. Ci sono piste da corsa improvvisate tra Midtown Manhattan ed Hell’s Kitchen. Che non è solo, come molti italiani pensano, la trasmissione portata al successo da Gordon Ramsay. Ma un quartiere molto bello e caratteristico, a ridosso dei teatri di Broadway, che negli ultimi giorni è stato oggetto di tre gravi incidenti.
Auto che passano con il rosso incuranti dei pochi pedoni in circolazione. Altre che sfrecciano alla luce verde improvvisando gare di velocità lungo la 10th Avenue. È un bel problema. Ne ha parlato anche il consigliere comunale Justin Brannan con alcuni post molto preoccupati parlando di “gente che deve uscire di casa per andare a lavorare – medici o funzionari dell’ordine pubblico – e rischiano la pelle sugli attraversamenti pedonali”.
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Eppure il sistema elettronico delle sanzioni a New York è perfettamente funzionante: basti pensare che le multe a marzo sono raddoppiate. Ma il fatto che in gito ci sia poca gente e che anche la sorveglianza sia ridotta – la seconda categoria più colpita dal virus, dopo i medici, è quella degli agenti – dà un senso di totale libertà ai delinquenti. Vengono chieste pene esemplari, carcere e non solo sanzioni.
In uno dei momenti più difficili della sua storia, il peggiore dopo il crollo delle Torri Gemelle, New York è in affanno. Deve fare i conti non con qualche furbetto in gita verso la seconda casa ma con delinquenti organizzati e senza scrupoli che usano la loro auto come un’arma carica.
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