Cronaca

Renault, confermato taglio posti lavoro: i numeri del piano risparmi

Il Gruppo Renault, in un piano di risparmi di oltre 2 miliardi di euro, ha deciso di tagliare circa 15 mila posti di lavoro

Renault

La Renault ha deciso: verrà attuato un piano triennale di risparmi per un complessivo di oltre 2 miliardi di euro. Di conseguenza ci sarà il licenziamento di circa 15 mila persone che perderanno posti di lavoro in tutto il mondo, soprattutto in Francia dove la quota è di 4600. Questa trasformazione, spiega la società, è dovuta al forte impatto che il coronavirus ha causato a diverse dinamiche economiche.

Nel dettaglio, il piano prevede che venga migliorata l’efficienza e ridotti i costi di impiantistica per circa 800 milioni di euro. La produzione vedrà risparmi per circa 650 milioni di euro e la capacità di realizzazione delle auto dovrebbe passare dai 4 milioni dello scorso anno ai 3,3 milioni nel 2024. Il costo per la realizzazione del piano è di circa 1,2 miliardi di euro, ma è necessario per garantire solide e durature performance dell’azienda.

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Renault, riassetto strategico in Francia: addio al mercato cinese

In Francia, dove lo Stato è primo azionista con il 15% delle quote, il gruppo sarà organizzato rispettando aree strategiche che sono le seguenti: veicoli elettrici, veicoli commerciali leggeri, economia circolare e innovazione ad alto valore aggiunto.

Saranno sospesi i progetti di aumento della capacità in Marocco e Romania e lo studio sull’adattamento delle capacità di produzione in Russia. Tornando al paese transalpino, saranno sei gli stabilimenti che verranno ristrutturati. Per le fabbriche di Douai e Mabeuge, si vuole creare un centro di eccellenza per veicoli elettrici e leggeri. Si pensa, invece, ad una riconversione per l’impianto di Dieppe nel momento in cui sarà finita la produzione della Alpine A110.

Il piano, infine, prevede anche che la quota di Renault nella Dongfeng Renault Automotive Company in Cina passi alla Dongfong Motor Corporation con conseguente cessazione delle attività sulle auto termiche nel mercato cinese.

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Mattia Di Gennaro

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