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Bonus Mobilità, scontrino parlante per il rimborso: cosa serve per ottenerlo

Per ottenere l’erogazione del bonus mobilità servirà presentare il cosiddetto scontrino “parlante”: cos’è e quali sono i dati che deve contenere.

(analogicus -Pixabay)

La pandemia da Covid-19 ha messo in ginocchio l’economia globale. La pressione che ha schiacciato i mercati si è inevitabilmente riversata sui cittadini del pianeta e sulle loro disponibilità e risorse. I Governi stanno, pertanto, cercando di far fronte alla crisi ponendo in essere le misure più idonee per far ripartire il sistema.

Quanto all’Italia, oltre alle misure di sostegno diretto nei confronti dei lavoratori e delle rispettive famiglie, sono stati predisposti bonus ed incentivi che aiutino a oleare gli ingranaggi di un sistema totalmente bloccato. Esempio chiave è il cosiddetto bonus mobilità, il quale è stato predisposto anche allo scopo di ridurre le emissioni di CO2. Quest’ultime sono fortemente in ascesa a causa della preminente scelta di utilizzare, per timore di contrarre il virus, mezzi privati in luogo di quelli pubblici.

Una misura economica, quindi, disposta a sostegno di tutti coloro i quali, in questa fase di ripartenza sceglieranno di optare per mezzi a basso impatto ambientale. Si parla di e-bike, monopattini elettrici, e di tutti quei mezzi a zero emissioni.

Lo Stato, per evitare che qualcuno possa raggirare il buon intento per acquisti non consentiti, ha stabilito che per ricevere il bonus bisognerà esibire il cosiddetto scontrino parlante.

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Bonus mobilità, per l’erogazione bisogna esibire lo scontrino parlante

(Getty Images)

Lo scontrino parlante altro non è che un documento all’interno del quale non solo è riportato nello specifico l’oggetto acquistato, ma anche il codice fiscale di chi ha sborsato il denaro. Per lo Stato Italiano è alla sua esibizione che è condizionata l’erogazione del bonus mobilità. Per giungere a tale decisione, ossia di renderlo determinante per il parziale rimborso dell’acquisto, c’è voluto del tempo.

Se, infatti, non vi era alcuna eccezione in merito al quantum massimo che il cittadino poteva ottenere (si parla di 500 euro) lo stesso non può dirsi su quella che doveva essere la documentazione da allegare per comprovare l’acquisto e ricevere l’erogazione. Il Ministero dei Trasporti e quello dell’Ambiente non riuscivano, infatti, a trovare un punto di intesa soprattutto per chi ormai aveva già acquistato il mezzo sostenibile.

Ad avviso del primo bastava lo scontrino semplice, ad avviso del secondo, invece, era necessario qualcosa di più dettagliato. Lo scontrino parlante, appunto. A spuntarla, al termine della diatriba, il Ministero dell’Ambiente. Ecco perché oggi, per comprovare l’acquisto e ricevere il bonus, bisogna esibire un documento che riporti il codice fiscale dell’acquirente, nonché l’indicazione esatta del mezzo scelto e comperato.

Considerata la ratio della decisione, va da sé che la fattura rappresenta un “elemento probatorio” altrettanto valido.

Tempi di erogazione

Se le divergenze sulla documentazione da esibire sono appianate, un interrogativo resta in ordine ai tempi che bisognerà attendere per vedersi rimborsata parte dell’acquisto. Secondo le ultime indiscrezioni, tra circa un mese dovrebbero partire le erogazione, e si pensa sarà data priorità a chi è già entrato in possesso di un mezzo ecologico. Per tutti quelli che, invece, avanzano soltanto la richiesta è prevista l’emissione di un voucher.

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Marco Spartà

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