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Concessionari auto e apertura con nuovo DPCM: cosa cambia nelle tre zone

E’ possibile recardi nei concessionari auto da quando entrerà in vigore il nuovo DPCM approvato dal governo? Ecco la risposta.

Concessionario auto (Foto: Pixabay)

A partire da domani, venerdì 6 novembre, entra in vigore il nuovo DPCM approvato dal governo, che prevede la suddivisione dell’Italia in tre aree, gialla, arancione e rossa, con misure che diventano via via più restrittive. Una mossa inevitabile per provare a fermare il numero di contagi da Coronavirus, apparsi in costante crescita nelle ultime settimane, e valida (salvo altri cambiamenti) fino al 3 dicembre. A seconda della zona in cui si vive alcune attività resteranno comunque aperte per consentire lo svolgimento minimo di alcune funzioni essenziali. Ma cosa accade con i concessionari?

Le Regioni a minor rischio, contrassegnata dal colore giallo, saranno interessate solo dalle misure di carattere nazionale, mentre le zone arancioni e rosse dovranno sottostare a normative più stringenti. Le Regioni rosse sono Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta; Puglia e Sicilia sono arancioni.

Auto (Getty Images)

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I concessionari auto sono aperti? Cosa prevede il nuovo DPCM

I concessionari non subiranno nessuna restrizione. Questi, infatti rientrano tra le attività considerate essenziali. Anche chi vive nelle “zone rosse” avrà quindi la possibilità di accedersi, ovviamente presentando l’autocertificazione nel caso in cui si dovesse essere fermati per un controllo. Del resto, qui ci si può recare non solo per l’acquisto di una nuova vettura, ma anche nel caso in cui si abbia bisogno di assistenza o consulenza rispetto a una vettura presa tempo prima. E, come tale, gli addetti sono chiamati a essere presenti e a soddisfare le esigenze dei clienti.

Il tutto dovrà ovviamente avvenire nel pieno rispetto delle misure di sicurezza in vigore. Fondamentale, quindi, come indica il decreto, non solo “il rispetto della distanza di sicurezza di un metro, ma anche che gli ingressi avvengano in modo dilazionato”. E’ inoltre “necessario che gli utenti non sostino all’interno più del tempo richiesto per acquistare i beni di proprio interesse”. Tutte le attività devono inoltre svolgersi “nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi”, secondo quanto viene precisato nel Dpcm Art. 1.9.dd.

Nessun problema quindi nel caso in cui si dovesser acquistare autoveicoli, motocicli e relative parti e accessori. Il loro commercio è ritenuto essenziale anche nelle zone a maggiore rischio del nostro Paese.

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Ilaria Macchi

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