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Camper, allarme blocco diesel. L’associazione: “Non fermate gli Euro 4”

Camper, allarme dall’Associazione “Assocamp” sul blocco dei motori Diesel Euro 4: “Inquinano meno di altri veicoli, lasciateli circolare”

Camper, allarme blocco diesel. L’associazione: “Non fermate gli Euro 4” (Getty)

“Non fermate i camper Euro 4”. Questo il grido di dolore lanciato da “Assocamp“, l’associazione nazionale operatori veicoli ricreazionali e articoli per il campeggio. Il rischio è che il blocco dei Diesel con motorizzazione “Euro 4” possa fermare una gran parte dei 250mila caravan che circolano in Italia. Il nostro paese è uno dei maggiori produttori europei di questi particolari veicoli, con quasi 25mila unità costruite ogni anno. Molte di queste sono destinate all’export.

Sono queste le cifre che alimentano un mercato messo in crisi dalla pandemia Covid-19. Camper fermi, ma solo in attesa di ripartire. Vendite “congelate”, ma il settore è in fermento, e con la riapertura dei confini e la possibilità di viaggiare si spera di poter cominciare un graduale ritorno alla normalità. Ecco perché il blocco dei motori Diesel Euro 4 (veicoli immatricolati dal 1 gennaio 2006 al 1 settembre 2009) sarebbe una vera e propria mazzata. Il blocco è previsto in alcune regioni italiane: Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto.

“I camper inquinano meno degli alberghi”: l’appello dell’associazione

L’Assocamp ritiene che queste limitazioni penalizzi eccessivamente i possessori di camper (autocaravan la definizione tecnica corretta). La richiesta è di fornire una deroga specifica per questi veicoli: “Siamo molto preoccupati per i tanti camperisti che si ritroverebbero con una penalizzazione molto severa – afferma Ester Bordino, presidente di Assocamp, a Repubblica – senza la possibilità di muoversi liberamente in tutto il territorio. Questo tipo di turismo è valutato in circa 2.4 miliardi di euro ogni anno, considerando i tantissimi stranieri e l’indotto. Il turismo deve essere rilanciato anche con l’utilizzo dei camper. Solo così si può rilanciare questa industria”.

Bisogna favorire anche i mezzi più datati, secondo Assocamp, perché dati alla mano non è vero che sono così inquinanti. Gli autocaravan, in genere, sono veicoli più longevi di auto e veicoli commerciali, perché percorrono molti meno chilometri. Ecco perché le emissioni di Co2 sono oggettivamente minori rispetto ad altri mezzi.

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Diesel: blocco della circolazione anche per i camper

Tra l’altro, Assocamp tiene a precisare che le persone che alloggiano nei loro camper, non richiedono l’utilizzo di camere d’albergo e case private. Secondo uno studio dell’Istituto tedesco Heidelberg per l’Energia e la Ricerca Ambientale (Ifeu) chi soggiorna negli autocaravan non consuma gas ed elettricità negli immobili, abbattendo le emissioni di Co2 rispetto ai classici hotel, residence e case vacanza.

Per questo motivo, si chiederà al legislatore di apportare deroghe per questi veicoli. “Una vacanza in camper riduce la CO2 nell’aria fino al 65%. Ecco perché è un turismo compatibile e sostenibile – prosegue l’associazione – l’8% dei turisti che ogni anno visitano l’Italia utilizzano i camper (dati pre-pandemia, ndr) e deve essere così, favorendo la circolazione anche dei veicoli più datati”. L’Italia resta la prima meta preferita dei campeggiatori tedeschi e danesi. Al secondo posto per austriaci e francesi, al terzo per olandesi, inglesi, spagnoli, portoghesi e svedesi.

Giovanni Scotto

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