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New York pensa a un futuro senz’auto: l’idea del sindaco De Blasio

Una delle grandi sfide che New York ha iniziato a combattere da venti anni a questa parte è quella con il traffico: eliminare le auto? É  possibile

Un momento di traffico sulla Settima Avenue (Getty Images)

Uno dei primi a parlare di un sogno, quella di New York senza auto in giro per la città, fu il sindaco Rudolph Giuliani, uno dei più grandi primi cittadini della Grande Mela. Giuliani affrontò anni molto difficili, estremamente problematici, dirigendo la città dal 1993 fino al 2001 in un incarico che si chiuse con la tragedia delle Torri Gemelle.

New York e le auto

Giuliani, proprio poco prima dell’11 settembre, in una lunga intervista al David Letterman Show, di fronte al giornalista che gli chiedeva che città lasciasse ai newyorkesi e quale fosse il grande sogno che altri avrebbero dovuto realizzare al posto suo, disse… “Il mio sogno è quello di restituire i ponti di New York ai pedoni e alle biciclette. Ci sono troppe auto in circolazione”

De Blasio pensa a una città diversa: “New York è la città con il maggior numero di taxi del mondo, dovrebbero bastare e avanzare, considerando il fatto che anche il servizio pubblico dei trasporti, bus e metropolitana, è più che efficiente. Immaginare che il traffico debba ancora aumentare e che sia destinata a congestionare completamente la viabilità tra la città e il New Jersey è assolutamente impensabile. Dobbiamo porre un freno, anzi, dobbiamo vincolare l’ingresso alla città e fare in modo che New York è di 20 la prima metropoli del mondo chiusa al traffico…”

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Il progetto di De Blasio

I sogno di Rudolph Giuliani, in un certo qual modo, è lo stesso di Bill De Blasio che pure è di tutt’altra matrice politica. Giuliani era un esponente integralista dei repubblicani mentre De Blasio è un democratico moderato. Quest’anno De Blasio ha cominciato il suo ultimo anno del mandato quadriennale e ha lanciato un’idea che a Giuliani sarebbe piaciuta moltissimo: “Bridges for the People”.

Costruire piste ciclabili dedicate ed esclusive lungo le carreggiate delle auto sul ponte di Brooklyn e quello di Queensboro. Ma anche lunghi bike boulevard tra Central Park e gli estremi di Manhattan. Un secondo progetto è “Open Street”: aprire le strade tradizionalmente dedicate al traffico di auto e furgoni alle biciclette e ai monopattini, creando delle giornate ‘bike only’ per scoraggiare sempre di più il traffico privato.

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Un momento di traffico sulla Settima Avenue (Getty Images)

Il futuro

I newyorchesi potrebbero essere chiamati a decidere di questi progetti con un referendum popolare ma c’è grande interesse per un progetto che vede New York al centro di una epocale trasformazione che possa mettere al centro dell’attenzione, il trasporto pubblico e individuale per mettere le auto su un livello più basso.

Stefano Benzi

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