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Citroen Xenia, 40 anni fa l’uscita del concept futuristico della Casa francese

Citroen Xenia, il concept futuristico del 1981 compie 40 anni. Apparsa sul numero 65 dell’house organ della casa francese, ha precorso i tempi

Citroen Xenia, il concept futuristico del 1981 compie 40 anni (press media)

La Citroen Xenia è una concept car nata dalla penna del designer italiano, Sergio Coggiola nel 1981. Apparve per la prima volta sul numero 65 della rivista ufficiale della casa francese, lasciando subito sbalorditi, per linee e tecnologia.

All’inizio degli anni ottanta era una moda piuttosto diffusa tra i produttori dell’automotive  esporre modelli concettuali, nella continua ricerca dell’innovazione e di un promettente futuro. Un periodo ricco di idee e creatività in cui la Citroen dava il meglio di sè. Prima la realizzazione della prima vettura a forma piramidale, ovvero la Karin, poi la Xenia. Una via di mezzo tra una berlina e una station-wagon, con caratteristiche proprie e soluzioni all’avanguardia, quasi già da anni 2000.

La Xenia a quattro posti era stata ideata per il mercato americano. Linee pulite e largo spazio al vetro, al posto delle classiche carrozzerie dell’epoca. Lunga 420 cm e larga 175, presentava nella parte posteriore delle luci molto in basso sul paraurti, proprio sotto il grande portellone trasparente.

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Citroen Xenia, il concept futuristico del 1981 compie 40 anni: interni avveniristici

Citroen Xenia, il concept futuristico del 1981 compie 40 anni: interni avveniristici (Foto: Lulop)

La grande novità era rappresentata dalla tecnologia con la quale doveva essere equipaggiata. Alla base del parabrezza erano posizionate due celle della batteria solare che producevano energia per il sistema di intrattenimento e le funzioni di comfort quando l’auto era spenta. All’interno il design (disegnato da Michel Harmand) era davvero avveniristico, con una plancia di comando centrale per la gestione della radio e della ventilazione.

Il volante si trovava di fronte a vari pulsanti quadrati in una disposizione simile a un telefono, controllando il centro di intrattenimento dell’auto e le funzioni principali. Anche i passeggeri posteriori avevano accesso al centro di intrattenimento, che includeva un sistema di videogiochi, un citofono e un telefono. I sedili a forma di pera, puntavano ad uno sviluppo rilassato delle linee, indirizzate verso il basso, nonostante le dimensioni complessive. Era equipaggiata con il cambio automatico ZF (montato poi sulla Citroen BX), preciso e incredibilmente semplice da utilizzare. Un progetto precursore che poteva tranquillamente vantarsi di essere 20 anni avanti a tutti.

Angelo Papi

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