Il 60% delle officine a marzo 2021 ha fatto registrare un calo nelle operazioni di Manutenzione Auto. Questi i dati dell’indagine dell’Osservatorio Autopromotec.
Le misure restrittive introdotte a causa del Covid hanno inevitabilmente influito sul settore automobilistico, non solo nelle vendite di nuovi veicoli. In molte zone, infatti, a marzo gli spostamenti sono stati ridotti e questo ha condizionato anche il lavoro delle officine che si occupano della manutenzione delle vetture, oltre che del cambio gomme previsto come ogni anno con il cambio stagione (questa operazione è comunque consentita anche per i cittadini che vivono in un’area collocata in “Zona Rossa”).
A metterlo in evidenza è un’indagine effettuata dall’Osservatorio Autopromotec, la maggiore rassegna internazionale per l’Aftermarket. C’è un dato che deve fare riflettere: le immatricolazioni di auto nuove hanno fatto registrare un trend di crescita nel mese passato, mentre addirittura il 60% dei meccanici ha registrato un calo nel proprio lavoro quotidiano.
Meccanico al lavoro (Getty Images)
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Solo il 6% delle persone che sono state coinvolte nell’indagine ha dichiarato di non avere subito un calo di lavoro nella propria attività. Questo significa che complessivamente si è registrato un trend negativo nel mese passato pari al -54%. La situazione non era particolarmente incoraggiante già a inizio 2021: gennaio, -23% e febbraio, -30%.
Determinanti sono state anche alcune decisioni prese dal governo. Non solo la collocazione di alcune Regioni in “Zona Rossa” con conseguente calo negli spostamenti, ma anche le proroghe alle scadenze di revisione. Chi ha potuto usufruire di questa misura ha così preferito in alcuni casi rinviare il controllo fondamentale per poter viaggiare con le vetture che hanno ormai qualche anno di vita alle spalle (il primo è previsto quattro anni dopo l’immatricolazione, i successivi ogni due anni).
Il 23% degli autoriparatori ha invece confermato di avere ritoccato verso l’alto i prezzi nei servizi effettuati. Il 75% delle persone intervistate non ha invece messo in atto alcuna modifica. Solo il 2% ha confessato di avere abbassato i costi.
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