Foto repertorio (Getty Images)
Si è trasformata in un momento di cordoglio e tristezza la festa che tradizionalmente circonda da ormai quasi trent’anni il Targa Tasmania, uno dei rally australiani più amati
Tre vittime, a distanza di poche ore l’uno dall’altro. E agli organizzatori del Targa Tasmania non è restato altro che sospendere il rally, uno degli appuntamenti australiani più amati dal calendario off road.
Il Targa Tasmania esiste dal 1992 e si chiama così in omaggio alla Targa Florio, la storica corsa siciliana cui gli organizzatori si sono ispirati per realizzare una competizione vecchio stile, sicuramente unica nel suo genere. E’ un rally atipico: sulle velocissime piste in asfalto dell’isola di Tasmania, territorio australiano, le auto si sfidano in lunghe prove regolarità e speciali in una competizione che dura una settimana.
Dopo la cancellazione dell’edizione dello scorso anno a causa del Covid, pur nel rispetto dei protocolli per il contenimento della pandemia, l’appuntamento di quest’anno era stato affollatissimo di partecipanti. A funestare la gara un primo incidente avvenuto venerdì, nel quale il pilota Shane Navin, 68 anni, uno dei veterani della competizione è morto dopo essersi ribaltato con la sua Mazda RX-7 del 1979. Un incidente avvenuto durante una delle prove sulle pendici di Mount Arrowsmith provocato probabilmente dalla forte pioggia. Navin ha perso il controllo della sua auto che si è ribaltata in una scarpata.
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Gli organizzatori avevano deciso di non sospendere la gara, rispettando un lungo raccoglimento alla partenza della prova di sabato. Ma poco dopo si è verificato un secondo incidente ancora più grave. Le vittime sono Leigh Mundy e il suo co-pilota, Dennis Neagle, altri due veterani che partecipavano regolarmente al Targa. I due, a bordo di una Porsche 911 GT3 RS stavano affrontando la prova speciale del Cignet quando sono finiti su una traccia sporca schiantandosi contro un albero. Un urto violentissimo.
Altri equipaggi si sono fermati a prestare soccorso ma per i due appassionati non c’è stato nulla da fare. Corsa sospesa ed eventi annullato con tutte le auto iscritte che hanno fatto ritorno al parco chiuso. Si tratta del bilancio più drammatico in un’unica corsa di rally nel corso degli ultimi venti anni.
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