Jonathan Rea, vittoria #100 in Superbike (Getty Images)
La prima uscita stagionale di Superbike prosegue sugli stessi valori dello scorso campionato dominato dalla Kawasaki e da Jonathan Rea
Un dominio totale e incondizionato: Jonathan Rea vince la sua prima gara stagionale infliggendo un pesante ritardo a tutti gli avversari con qualche novità interessante e la Kawasaki centra la sua prima doppietta.
Subito un record della pista per Jonathan Rea che parte in testa, fa il vuoto con il solo compagno di scuderia Lowes che riesce in qualche modo a reggere il suo ritmo. Guadagnando un secondo pieno ogni tre giri Rea saluta la compagnia pur commettendo qualche piccolo errore, nulla di drammatico, un piccolo tributo al cronometro a fronte di un distacco pesante. Agli altri rimangono i piazzamenti d’onore: impressiona Razgatlioglu che a metà corsa passa Lowes e pone la Yamaha tra le due nuove Ninja.
In casa Ducati sorprende – ma non troppo – Chaz Davies: giubilato dalla scuderia ufficiale il pilota gallese resta cerca di togliersi la grande soddisfazione di un podio, tanta roba per una scuderia comunque privata. Ma alla fine la sua è già una grande rivincita sulla Ducati ufficiale di Redding, che rimane a lungo alle sue spalle.
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Il duello più affascinante è quello tra Razgatlioglu e Lowes: il turco della Yamaha si porta avanti a metà gara e tiene il secondo posto per cinque giri. I due danno vita a uno splendido testa a testa nel corso dell’ultimo giro che Lowes risolve quasi all’ultima curva al termine di una serie di sorpassi e controsorpassi davvero entusiasmanti,
Dunque Rea, vittoria #100 in Superbike, davanti a tutti e con cinque secondi di vantaggio, poi Lowes e Razgatlioglu alle sue spalle sul podio. Quindi e due Ducati di Redding, che salva la faccia della scuderia ufficiale, davanti a Davies. Poi Bautista, Sykes, Rinaldi – con la seconda Ducati ufficiale – Gerloff e Haslam. L’Italia piazza Locatelli con un ottimo decimo posto, Bassani 12esimo,
Ritiri per Cavalieri, Bautista, che cade male nell’ultimo giro, Rabat .un esordio funestato da problemi meccanici, e per Laverty che dopo una sofferta preparazione non riesce a completare la corsa con la sua BMW privata.
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