Morte Jason Dupasquier, l’ultimo saluto dei piloti e dei Team

La reazione dei piloti e dei team alla notizia della morte del diciannovenne Jason Dupasquier dopo il drammatico incidente nelle prove della Moto3 al MotoGP Mugello

Il Motomondiale mette di fronte alla sfida con il limite. E a volte, drammaticamente, ricorda cosa c’è dall’altra parte del vento. Ricorda che ogni duello ha a che fare con gli estremi, con la vita e con la morte. Così, il dolore per la scomparsa di Jason Dupasquier, diciannovenne svizzero vittima di un terribile incidente nelle prove della Moto3, è una presa di coscienza collettiva di quella fragilità che gli eroi del motorsport provano ad ogni gara ad allontanare da sé.

“Mi dispiace tantissimo. Stanotte ho pensato molto a lui” ha detto Foggia, dopo la gara della Moto3, ricordando anche come facessero sempre colazione insieme. “Ho rivisto l’incidente, era proprio dietro di me. Non ho parole, mando un grande abbraccio alla famiglia”.

“L’ho saputo dopo la gara” ha spiegato Bezzecchi. “Purtroppo fa parte di questo nostro lavoro, di questo gioco che ci piace tanto. Abbraccio la sua famiglia e il suo team, che era anche il mio quando correvo in Moto3, anche se con le parole si può fare poco”.

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Jason Dupasquier, il cordoglio dei team

Il suo team, Pruestel GP, ha espresso l’umano dolore di fronte a una morte tragica che mette ogni pilota, ogni meccanico, ogni manager di fronte a questioni esistenziali.

“E’ difficile trovare le parole” ha ammesso su Twitter Danilo Petrucci.

Prima del minuto di silenzio, ha mostrato la sua vicinanza il team Suzuki del campione del mondo Joan Mir per una “tragedia che non avremmo voluto affrontare, la morte di un pilota di talento“.

Vicinanza al pilota e alla famiglia è arrivata anche dalla Ducati, dalla Yamaha, dal Tech 3, team satellite della KTM