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F1, Red Bull può battere Mercedes: Prost lo spiega con due motivi

Alain Prost si sofferma sul duello tra Red Bull e Mercedes: l’ex pilota francese dà la sua preferenza e motiva la scelta

Hamilton e Verstappen (Getty Images)

Red Bull o Mercedes? ll duello è aperto e quanto mai incerto. Dopo anni di dominio tedesco, questa potrebbe essere la stagione del cambio al vertice nella Formula 1. Verstappen guida la classifica piloti, mentre grazie al contributo di Perez la scuderia austriaca è davanti alla rivale. Una situazione quanto mai incerta visti gli esisti degli ultimi GP e visto il minimo distacco che c’è in entrambe le graduatorie. Difficile fare pronostici anche se si è un esperto come Alain Prost. L’ex pilota francese, quattro volte campione del mondo, mantiene equilibrio nei suoi giudizi anche se una minima preferenza ce l’ha e lo fa capire.

Intervenuto al podcast di ‘F1 Nation’, Prost commenta la sfida tra Mercedes e Red Bull: “Non è facile dire chi vincerà, sicuramente sarà una bella battaglia“. Un duello dal quale potrebbe uscire vincitrice la monoposto di Verstappen: “Attualmente è più in forma ma la stagione è lunga e tutto può cambiare. Credo che la Red Bull possa vincere per uno o due motivi”.

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F1, Prost: “Red Bull può vincere il campionato”

Prost (Getty Images)

Prost ovviamente entra anche nel dettaglio e spiega perché, secondo lui, questo potrebbe essere l’anno buono per la scuderia austriaca. “Per prima cosa Perez sta facendo un buon lavoro e potrà essere di aiuto: non certo un punto di forza, ma un aiuto“. Cosa che, invece, Bottas non riesce più ad essere: “Vive una situazione psicologicamente molto difficile” spiega l’ex pilota.

Da Bottas agli atteggiamenti ai box: “Prima la Red Bull era un team nervoso, ora puoi vedere cose alla Mercedes che prima non si vedevano. Alcuni errori, delle incomprensioni, le reazioni nervose di Wolff“. Cose che prima non si vedevano ed ora ci sono e che fanno capire secondo Prost che “le cose possono cambiare e questo può fare la differenza per il campionato“.

 

Bruno De Santis

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