MotorSport

Auto a guida autonoma: team tedesco vince la gara ufficiale a Indianapolis

A Indianapolis si è corsa la prima competizione al mondo riservata ad auto a guida autonoma. È andata a un team tedesco la prima vittoria

Auto a guida autonoma, a Indianapolis la prima competizione ufficiale (Getty)

Si è corsa sul circuito americano di Indianapolis la prima competizione ufficiale per auto a guida autonoma. L'”Autonomous Challenge” è stato vinto da un team tedesco, in particolare quello dell’Università Tecnica di Monaco. In gara 21 squadre arrivate dalle università più famose del mondo. Tra questi i team italiani “PoliMove di e-Novia” del Politecnico di Milano e quello di “Euroracing“. Formato da esponenti del laboratorio Hipetrt Lab del Dipartimento di Fisica Informatica e matematica dell’Università di Modena Reggio Emilia.

Il premio finale era fissato in 1.5 milioni di dollari: amarezza per l’Italia che è arrivata seconda esclusivamente per colpa di un errore di codifica del team di ingegneri. Eppure, l’auto a guida autonoma italiana (nell’aspetto ricordano molto le vetture di Formula 1) ha fatto registrare il miglior giro e la massima velocità di punta, 223 km/h.

Leggi anche – Da Hyundai il robotaxi a guida autonoma: la data del lancio su strada

A Indianapolis la prima competizione ufficiale per auto a guida autonoma: come è andata

La gara era organizzata su 6 giri, ma per un errore di calcolo la vettura, una “Dallara Il-15 EuroRacing” è riuscita a correre soltanto per 5 giri. E’ riuscita a completare l’ultimo, ma solo in modalità “risparmio”, con velocità ridotta. A questo punto il team tedesco ha avuto vita facile nel sorpassarla. Come dice il nome, le auto prodotte per il team italiano sono state realizzate dalla Dallara. La casa italiana le metterà in vendita a un prezzo “simbolico” di 230mila euro.

La cifra è alta, ma bisogna considerare che una vettura a guida autonoma in grado di competere su pista può costare oltre il milione di euro. Lo scopo della messa in vendita è rendere il progetto “open source” e permettere ad altri team tecnici e scientifici di proseguire con il programma e il miglioramento dei bolidi a guida autonoma.

Giovanni Scotto

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