La corsa al rialzo del prezzo benzina, che prosegue in modo ininterrotto da mesi, non si ferma. Si teme stangata per le festività natalizie.
Non si ferma la corsa al rialzo al prezzo dei carburanti, che prosegue in modo ormai ininterrotto ormai da mesi finendo per colpire diverse famiglie, già alle prese con aumenti che coinvolgono anche altri ambiti (a partire dalle bollette di luce e gas). Gli appelli al Governo da parte delle associazioni che operano a tutela dei consumatori al momento non sembrano avere avuto l’effetto sperato.
Se la situazione dovesse proseguire secondo questa linea di tendenza, il rischio di una batosta per le festività natalizie ormai sempre più vicine è concreto.
Rfornimento benzina (Foto: Getty Images)
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Secondo le ultime rilevazioni del Mise, il prezzo medio della benzina è ora pari a 1.749 euro al litro. Non va molto meglio per quanto riguarda il gasolio, la cui media è ora pari a 1.614 euro.
A mettere in evdenza un quadro che sta diventando ormai sempre più preoccupante è Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori: “In un anno esatto, dalla rilevazione del 9 novembre 2020, quando la benzina era pari a 1.378 euro al litro e il gasolio a 1.249 euro al litro, un pieno da 50 litri costa 18 euro e 62 cent in più per la benzina e 18 euro e 26 cent in più per il gasolio. L’impennata è quindi rispettivamente del 27% e del 29,2%. Questo equivale su base annua a 447 euro all’anno per la benzina e a 438 euro per il gasolio. Gli aumenti dei prezzi dei carburanti proseguono indisturbati la loro corsa, non si registra alcun freno”.
Assoutenti volge lo sguardo alle prossime settimane e teme che quello che sta accadendo possa influire anche sui consumi delle famiglie in vista delle festività natalizie. Secondo l’associazione, infatti, molti italiani potranno arrivare a tagliare le spese previste per il periodo anche di 200 euro. Il presidente Furio Truzzi ritiene che la soluzione possa essere solo una: “E’ necessario intervenire subito sulla tassazione che vige sui carburanti. Questo può avvenire arrivando al taglio di Iva e accise in modo da contenere la crescita dei listini e limitare gli effetti indiretti del caro-benzina sui prezzi dei prodotti trasportati e sui costi per industria e imprese”.
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