Moto GP

Dovizioso d’accordo con Stoner: in MotoGP c’è qualcosa da cambiare

Due fuoriclasse del calibro di Casey Stoner e Andrea Dovizioso concordano su diversi aspetti: la classe regina richiede interventi sul regolamento?

Andrea Dovizioso e Casey Stoner hanno condiviso molte stagioni insieme nel Motomondiale da avversari, dalla classe 125 passando per la quarta di litro fino alla MotoGP.

Casey Stoner (Getty Images)

Il pilota australiano è arrivato nella massima serie nel 2006 con due anni di anticipo rispetto al forlivese (2008). Poi nel 2012 l’addio alle corse del due volte campione del mondo, con il ‘Dovi’ che ha proseguito la carriera fino ad oggi, salvo un breve stop nel 2021 dopo l’addio a Ducati.

Non solo hanno condiviso il paddock, le emozioni delle gare, curve e duelli ravvicinati, ma hanno visto e vissuto sulla propria pelle la metamorfosi di uno sport che è andato progressivamente affinandosi dal punto di vista tecnologico, con i suoi pro e contro. Dal regolamento, all’introduzione sempre più persistente dell’elettronica fino ai nuovi corollari aerodinamici che hanno garantito più stabilità ai prototipi e una partenza “assistita” con il nuovo dispositivo holeshot. Anche in questo caso con il loro bagaglio di risvolti positivi e negativi.

Dovizioso e Stoner d’accordo sulle possibili novità

Andrea Dovizioso (©LaPresse)

I due fuoriclasse concordano su molti aspetti. Durante l’ultima comparsa tra i box a Portimao e Valencia, Casey Stoner ha puntato l’indice su aerodinamica, vie di fuga (la cosiddetta zona verde), centralina elettronica. “Avere così tante zone di fuga è la peggior cosa che sia potuta capitare al motociclismo“, ha spiegato il bicampione iridato come riportato da Motorsport-Total.com. “I piloti non hanno più paura perché non c’è un vero cordolo, invece quando c’era l’erba tutti dovevano stare molto attenti“. Un punto su cui Dovizioso concorda pienamente: “Sono d’accordo con lui, l’avevo già detto anni fa“.

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Stoner ha criticato anche l’elettronica e l’aerodinamica introdotte negli ultimi anni in MotoGP. “Penso che dobbiamo fare un passo indietro. Voglio vedere le moto scivolare. Voglio vedere i piloti sbagliare e che lottino per trovare l’aderenza“.

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Anche in questo caso il pilota del team Yamaha RNF fa eco al campione australiano: “E’ normale che dall’esterno la pensi così, superare non è facile e tutti seguono l’altro pilota… Se non sei veloce nelle prove libere e nelle qualifiche puoi anche restare ai box, perché in gara non puoi fare di più. Non voglio dire che sia peggio – ha concluso Andrea Dovizioso -, ma cambierei qualcosa per avere più duelli“.

Luigi Ciamburro

Giornalista con la passione dei motori dal 2008. Classe 1980, laureato in Lettere moderne con indirizzo pubblicista.

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