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Rosberg, la risposta ironica a Hamilton: il motivo della “disputa”

Rosberg ha risposto in merito a una dichiarazione che Hamilton fece su Bottas: l’ex pilota di Formula 1 ironizza.

Il campionato 2021 di Formula 1 si è deciso alla fine e ha visto Lewis Hamilton beffato, ma non è stata la prima volta in cui gli è successo. Ha perso il titolo all’ultima gara anche nel 2007 e nel 2016. In questa seconda occasione contro il suo compagno di squadra di allora, Nico Rosberg.

Nico Rosberg e Lewis Hamilton (Foto Getty Images)

Tra l’inglese e il tedesco i rapporti sono stati buoni per diversi anni, poi ritrovarsi a lottare con la stessa macchina per lo stesso obiettivo ha complicato tutto. I momenti di tensione non sono mancati e per il team Mercedes non è sempre stato semplice gestire la situazione. Il ritiro a sorpresa del figlio d’arte, sostituito da Valtteri Bottas, ha tolto un problema alla squadra dato che il finlandese è stato un compagno molto meno impegnativo per il sette volte campione del mondo.

Bottas miglior compagno di Hamilton? Rosberg risponde

Nico Rosberg e Lewis Hamilton (Foto Getty Images)

Hamilton non ha mai nascosto il fatto di ritenere Bottas il miglior compagno di squadra avuto durante la sua carriera in Formula 1. Ha ragione di affermarlo, considerando che non ha praticamente mai avuto scontri con lui e in determinati momenti il finlandese si è fatto da parte per fargli strada. Non che Lewis avesse bisogno di aiuti particolari o che dovesse temere Valtteri, però la Mercedes ha sempre reso chiaro chi fosse la prima guida e chi la seconda.

Rosberg, interpellato da Sky Sports UK sull’argomento, ha risposto in maniera ironica: “Come l’ho presa? È stato irrispettoso, che cosa ho fatto di male? Valtteri sicuramente ha dato un contributo importante per vincere il mondiale costruttori e con lui nel box c’era sempre una bella atmosfera nei cinque anni. Con me è stato completamente differente, per questo lui si è meritato i complimenti”.

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Nico ha anche spiegato come bisogna fare per battere un campione come Lewis, non a caso sette volte iridato in F1: “Bisogna destabilizzarlo, devi entrargli nella testa e fare in modo che gli sorgano dei dubbi. Fu faticoso, ho lavorato intensamente su tutti gli aspetti e sono ricorso anche a un mental coach”.

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Per sconfiggere uno come il fenomeno inglese devi essere praticamente perfetto, studiando ogni dettaglio che ti possa far andare più veloce. Rosberg ce l’ha fatta e ha poi scelto di ritirarsi, lasciando la F1 da campione.

Matteo Bellan

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