Formula 1

Formula 1, nessun Gran Premio sulla tv russa: il provvedimento

Formula 1, il provvedimento per la guerra in Ucraina. Rotto il contratto con la tv russa, niente più gran premi in televisione

La guerra in Ucraina sta portando pesanti conseguenze anche nel mondo dello sport. Non fa eccezione la Formula 1, che nell’ottica delle sanzioni contro la Russia e l’isolamento del paese aggressore, ha messo al bando il Gran Premio di Sochi. La corsa è stata cancellata dal calendario di questa stagione: era prevista a settembre. La decisione è a tempo indeterminato e il circus, per ora, rimane con un vuoto nel programma del Mondiale che comincerà nel week end del 20 marzo in Bahrain.

GP Bahrain, la F1 punisce la Russia: provvedimento senza precedenti (Ansa)

Ma non finisce qui, perché un altro provvedimento arriverà proprio in occasione del debutto Mondiale. Dopo la cancellazione del GP di Russia del 25 settembre, la Formula 1 ha deciso di chiudere il suo contratto per le trasmissioni in tv in Russia, e non solo: stop anche alla visione del canale streaming trasmesso online. Questa messa al bando significa che il contratto dell’emittente Mach TV e il blocco di F1TV impediranno di vedere le corse nel paese.

Formula 1 sulla tv russa, il provvedimento dopo la guerra in Ucraina

Formula 1 (Foto: LaPresse)

Stop alle trasmissioni, anche online, di tutte le attività ufficiali. A partire dai test del venerdì fino alla gara della domenica. Un provvedimento netto, che rientra nelle sanzioni che il mondo dello sport ha applicato alla Russia dopo l’invasione militare dello scorso 24 febbraio. Altre ripercussioni ci sono state nei team, con il licenziamento da parte della Haas del pilota russo Nikita Mazepin, sostituito poi dal norvegese Kevin Magnussen.

Provvedimenti radicali, che il mondo dello sport (come, ad esempio, la Fifa o il Comitato Olimpico) hanno adottato per rivendicare i valori di pace e di fratellanza che le associazioni sportive più importanti al mondo promuovono da sempre. Le attività sportive nel paese, incluse le trasmissioni tv, e il coinvolgimento di atleti e squadre russe nelle competizioni ufficiali, non è compatibile con i principi di pace e di fratellanza che la Formula 1 promuove.

Giovanni Scotto

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