Max Verstappen © LaPresse
Max Verstappen non nasconde il suo disappunto e lo dice in maniera chiara: “E’ molto, molto pericoloso”
Non le manda a dire Max Verstappen. Il pilota olandese non è certo di quelli che usa giri di parole quando deve esprimere un concetto soprattutto su argomenti importanti e delicati.
Lo è, da sempre, il tema della sicurezza in Formula 1. Un aspetto che non può essere sottovalutato nonostante i grandi passi avanti fatti negli ultimi anni. A dimostrarlo anche le conseguenze, fortunatamente limitate, derivate da incidenti anche gravi: l’ultimo esempio è il botto di Mick Schumacher in Arabia Saudita dal quale il giovane pilota tedesco è uscito praticamente illeso. La prova che le monoposto abbiano fatto un passo molto importante in termini di sicurezza.
Questo però non basta e occorre sempre tener presente che in gioco c’è la salute dei piloti. Correndo anche a oltre 300 km/h ogni aspetto deve essere ponderato in maniera attenta, partendo dalla costruzione delle piste. Proprio su questo aspetto si è soffermato un insoddisfatto Max Verstappen. Il campione del mondo ha detto la sua su una pista che, secondo il suo parere, poteva essere progettata in maniera più sicura. Si parla proprio del circuito dove si corre il GP dell’Arabia Saudita e le parole dell’olandese sono chiare, come al solito senza mezzi termini.
Il campione del mondo Max Verstappen ha voluto dire la sua sulla sicurezza del tracciato dove si sta correndo il Gp di Arabia Saudita. Nelle Qualifiche l’incidente di Schumacher ha spaventato non poco per le possibili conseguenze e l’olandese ha preso posizione: “L’anno scorso sono stato contento per come abbiamo affrontato il weekend in relazione agli incidenti. In alcuni punti se perdi la macchina – ha dichiarato – , come è successo a Mick, e vai a sbattere contro il muro è doloroso e molto, molto pericoloso“.
Verstappen prova a spiegare qual è il problema del tracciato, evidenziando come ci siano alcuni punti ciechi. “I rettilinei non sono completamente dritti, sono tutti un po’ ciechi. Non capisco perché si è deciso di progettare la pista così – ha rivelato con disappunto. Bastava disegnare i rettilinei diritti: sarebbe stato più sicuro per tutti“.
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