Andrea Dovizioso (foto Ansa)
Andrea Dovizioso ancora in difficoltà con la Yamaha M1: nel sabato del GP di Argentina resta lontano dalle posizioni di vertice.
Per le Yamaha M1 è stato un sabato tutto in salita quello di Rio Hondo. Al termine delle qualifiche il miglior pilota del marchio è ancora una volta il campione francese Fabio Quartararo che scatterà dalla sesta finestra in griglia. Alle sue spalle il vuoto delle Yamaha e del resto è l’unico prototipo di Iwata ad avere avuto accesso alla Q2: Franco Morbidelli 15°, Andrea Dovizioso 18°, penultimo Darryn Binder davanti al solo Stefan Bradl, collaudatore HRC, chiamato a sostituire Marc Marquez.
Nel terzo week-end stagionale la Casa dei diapason punta tutto sulle spalle del campione, mentre gli altri piloti dovranno cominciare dalle retrovie e intraprendere una rimonta che si preannuncia alquanto complicata. Stavolta Andrea Dovizioso e Franco Morbidelli sono vicini, ma non c’è nulla di cui essere entusiasti: “Sono più vicino a Morbidelli, ma non è una cosa che mi tira su il morale, la mia situazione non cambia“.
Il 36enne forlivese, tre volte vice campione del mondo con Ducati, ancora non riesce a trovare il modo migliore per guidare la M1: “Quartararo riesce a guidare la moto in un modo diverso, c’è ancora molto da migliorare. Sto avendo problemi con le attuali caratteristiche della moto, con i suoi pregi e difetti, non riesco a sfruttare il suo potenziale“. Sin dal primo giorno Andrea Dovizioso ha capito che l’adattamento a questa moto sarebbe stato molto difficile.
Difficile fare previsioni per la gara di oggi: “Non so cosa aspettarmi da questo GP. Abbiamo adottato una strategia diversa dagli altri, abbiamo montato la gomma media al posto della morbida, si può andare più veloci ma non riesco a fare un pronostico“, ha aggiunto il pilota del team Yamaha RNF.
Anche Franco Morbidelli non è riuscito ad uscire vincente dalla prima sessione di qualifiche a Termas de Rio Hondo. Anche per il pilota del team Yamaha factory persistono problemi con il prototipo ufficiale. “E’ stato un peccato non essere riusciti ad entrare nella Q2, ero molto vicino“. Adesso le speranze sono sul warm up domenicale che avrà una durata di 40 minuti: “Ci sono alcuni dettagli che possiamo migliorare. Questo sabato abbiamo cercato di migliorare in alcune aree, ma non tutto è andato per il meglio“.
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