Jonathan Rea, una stagione da vice campione e outsider (AP LaPresse)
Al termine dell’ultima sessione di prove ufficiali prima dell’inizio del Mondiale Superbike, Jonathan Rea si dichiara innamorato della sua nuova Kawasaki
Presentarsi da outsider nonostante sei titoli mondiali in bacheca è qualcosa cui Jonathan Rea dovrà fare l’abitudine.
Anche se al termine della seconda giornata di prove di Aragon i flash e le domande dei giornalisti erano soprattutto per lui, capace di tenersi per due volte alle spalle il campione del mondo Razgatlioglu.
Impressionanti i progressi di Jonathan Rea e della nuova Kawasaki Ninja ZX-10RR che in 24 ore si è migliorata di quasi un secondo arrivando non molto lontano dal suo miglior tempo dello scorso anno. Considerando che le condizioni atmosferiche non erano l’ideale e che il set-up della moto doveva ancora essere perfezionato un risultato davvero promettente in vista della stagione che sta per aprirsi. Rea è estremamente soddisfatto della sua moto: “Considerando che stiamo testando da poco, e che abbiamo ancora parecchio lavoro da fare, possiamo essere davvero felici di come stanno andando le cose” ha detto il nordirlandese.
Jonathan Rea ha avuto a disposizione la moto solo negli ultimi giorni, anche se aveva avuto modo di lavorare ai diversi aspetti del progetto fin dalla fine della scorsa stagione. L’Ulsterman, battuto lo scorso anno nella corsa al mondiale da Razgatlioglu, è convinto che la sua moto quest’anno possa essere quella giusta: “Ho la sensazione che la nuova moto sia un bel passo avanti rispetto a quella dello scorso anno. Si dimostra più efficace in frenata, molto più equilibrata anche nel consumo della gomma, sicuramente più facile da guidare”.
La Kawasaki 2022 è completamente nuova rispetto a quella dello scorso anno: “Partiamo da una buona base, consapevoli che abbiamo ancora molto lavoro da fare. Le forcelle sono un notevole punto di forza: il telaio era quello su cui dovevamo migliorare di più, e direi che ci siamo riusciti”.
Un Rea motivatissimo, ben lontano dall’idea di un ritiro che qualcuno aveva ipotizzato dopo la sconfitta dello scorso anno: “Perdere non è sempre la cosa sbagliata, a volte serve a ritrovare potenzialità e motivazioni. Io sono lo stesso di sempre: voglio vincere. Ma la sconfitta dello scorso anno può servire a farci reagire. Se abbiamo perso significa che dobbiamo fare tutti un passo avanti”.
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