RaceBird (screen Youtube)
Il RaceBird è il motoscafo che vola sull’acqua: il video è davvero pazzesco, spettacolare vederlo in azione. Le sue caratteristiche
Un campionato mondiale di barche elettriche, ad emissione zero. L’idea è di quelle ambiziose, rivoluzionarie se vogliamo, ed arriva da Alejandro Agag, quasi una garanzia. L’imprenditore, infatti, è infatti l’ideatore sia della Formula E – il campionato tra monoposto elettriche che ha fatto tappa a Roma nell’ultimo week end – che della Extreme E, il campionato per Suv elettrici.
Il nuovo obiettivo è spostarsi ora sull’acqua, creando una competizione con i RaceBird, imbarcazioni a zero emissioni chiamati a sfidarsi nella E1 World Electric Powerboat Series. Questi motoscafi, naturalmente monoposto, gareggeranno in tutto il mondo, proprio come accade oggi con le Formula E ed il giorno del debutto potrebbe non essere lontano. La data, infatti, c’è già ed è stata cerchiata di rosso; l’obiettivo è avere le prime gare per l’anno prossimo, nel 2023, quindi, in primavera.
Al momento, infatti, sono in corso di sviluppo i test in acqua; i primi sono stati realizzati in Italia, sul fiume Po nel piacentino, sede di un circuito mondiale di motonautica. E’ stato un ex campione del mondo della classe, Luca Ferrari, a condurli in prima persona testando questi scafi.
Alejandro Agag, nel 2020, insieme all’ex direttore in casa McLaren del dipartimento sportivo Rosi Basso partoriscono questa idea delle gare con i motoscafi. Circa un anno dopo, nel 2021, i due allo scopo di realizzare e fabbricare le imbarcazioni, chiudono accordi con la Victory Marine e la SeaBird Technologies.
Ne è nato uno scafo davvero estremo e potente, mostrato lo scorso anno per la prima volta in tutta la sua stazza e bellezza. Il propulsore fuoribordo è Mercury Racing, mentre ha una potenza di 150 kW la batteria realizzata dall’azienda tedesca Kreisel. La velocità sono decisamente di tutto rispetto; quasi 50 nodi che sono poco meno di 100 km/h, ma la peculiarità di questi motoscafi è data soprattutto dalla grande maneggevolezza che permette loro di districarsi anche su circuiti che siano tecnici e stretti.
Come se non bastasse, il RaceBird utilizza due derive che si trovano sotto lo scafo e che lo sollevano dall’acqua raggiunta una velocità prefissata; in questo modo l’attrito viene ridotto ed al contempo aumentano sia l’autonomia che l’efficienza.
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