Lewis Hamilton (Ansa Foto)
Hamilton in Australia è arrivato dietro a Russell: le loro monoposto non erano esattamente uguali a Melbourne.
La classifica piloti della Formula 1 dice che George Russell è secondo dietro a Charles Leclerc e che, dunque, sta facendo meglio del compagno di squadra Lewis Hamilton. L’ex driver della Williams finora ha ottenuto il massimo possibile con una W13 che si è rivelata una macchina con dei difetti da risolvere.
Dopo essere arrivato davanti in Bahrain, in Arabia Saudita il sette volte campione del mondo di F1 ha avuto dei problemi di setup. Il team ha cercato di diversificare gli assetti e con lui è stata presa una strada sbagliata che lo ha portato a fare delle qualifiche disastrose e a concludere poi la gara con un deludente decimo posto.
In Australia, invece, Hamilton ha dichiarato di non aver attaccato Russell per il terzo posto perché c’è stato un surriscaldamento della sua power unit e pertanto non poteva prendere rischi. Lewis è giunto dietro al teammate a Jeddah e Melbourne anche per responsabilità non sue. Senza scordare che ad Albert Park una Safety Car ha permesso a George di perdere meno tempo nel fare il pit stop e di ritrovarsi così davanti al rientro in pista.
Durante la gara del Gran Premio d’Australia si è notata in alcune occasioni una luce accesa sul fondo della vettura di Hamilton. Si trattava di un sensore montato appositamente sulla Mercedes W13 per monitorare proprio il funzionamento del nuovo fondo.
Secondo quanto riportato da Auto Motor und Sport, la monoposto di Lewis pesava circa 1,5 chili in più rispetto a quella di Russell a causa dei sensori adottati. La scuderia di Brackley sta cercando di risolvere il problema del porpoising e non è ancora vicina a farlo. Sicuramente i dati raccolti a Melbourne possono essere di aiuto per trovare una soluzione.
Anche la Ferrari ha avuto dei problemi di porpoising ad Albert Park, ma non hanno condizionato Charles Leclerc. In Mercedes, invece, sembra che questo fattore influenzi molto di più le performance ed è importante ridurre l’effetto di saltellamento a cui è soggetta la vettura in rettilineo.
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