Formula 1

F1 GP Imola, le possibili strategie dei Team: pit stop e non solo

In F1 nel GP di Imola possono essere determinanti anche le strategie adottate dai Team: quali sono sui pit stop

Il GP di Imola, come accaduto anche nella scorsa stagione, è pronto a regalare emozioni in pista. Già ieri, nella Sprint Race, non sono mancati colpi di scena e sorpassi nei 21 giri disputati ed oggi ci si aspetta un clima ancora più infuocato.

Un pit stop (Ansa foto)

Già, ma quali saranno le strategie dei piloti in gara? Nella Sprint Race, infatti, non sono previsti cambi gomme, anche per via della durata limitata della corsa ma i pit stop avranno un ruolo fondamentale per le scuderie, tra “undercut” ed “overcut” che possono permettere al pilota di guadagnare posizioni in pista senza dover effettuare sorpassi.

Il meteo ad Imola, sull’Autodromo Dino ed Enzo Ferrari, dopo la pioggia di venerdì, ha voltato decisamente al brutto. Un violento temporale si sta abbattendo in questi minuti sull’Autodromo e sembra proprio che la pioggia possa durare per tutta la durata della gara, addirittura intensificarsi. Possibile, quindi, che tutto il Gran Premio si corra con gli penumatici all wet, quelli da bagnato estremo che, ricordiamolo, non è necessario cambiare con altra mescola. Viene considerato cambio, invece, se si passa dall’all wet all’intermedia oppure alla slick.

GP Imola, tre le possibili strategie: una sola sosta per la più veloce

Un pit stop di Lewis Hamilton (Ansa)

Secondo la Pirelli, fornitore unico degli pneumatici nel mondiale di Formula 1, sono tre le possibili strategie da adottare in gara. La più veloce prevede una sola sosta; partenza con la gomma media – la gialla di fatto – ed uno stint da 22-29 giri. A quel punto, poi, il passaggio al tipo di mescola più dura del lotto, la hard.

Strategia simile ma leggermente più lenta quella che vuole la gomma rossa alla partenza; la soft per magari avvantaggiarsi in avvio di gara e recuperare qualche posizione, ma anche un primo stint molto breve, compreso tra 13 e 18 giri per poi farne uno decisamente più lungo con la gomma dura, fino a fine gara.

La strategia più lenta – anche per il doppio pit che fa perdere secondi preziosi per il rientro e la percorrenza della pit lane – prevede il mix tra pneumatico rosso e giallo ed una partenza con la gomma soft; tra il 13mo ed il 17mo giro, poi, passaggio alla mescola media da cambiare nuovamente tra il 35mo ed il 40mo giro.

Ovviamente si tratta di strategie che, in caso di safety car, possono essere stravolte completamente; con la vettura di sicurezza in pista, infatti, diminuisce il degrado della gomma che, quindi, ha più “vita”.

Giovanni Spinazzola

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