Stoffel Vandoorne, pilota di FormulaE (Foto ANSA)
Prima gara molto piacevole quella di Formula E a Montecarlo sullo stesso tracciato reso famosissimo dalla Formula 1
Pubblico importante, sole, ospiti d’eccezione tra i quali anche Toto Wolff. L’appuntamento Formula E di Montecarlo è una prova generale dell’attesissimo evento di Formula 1, ormai imminente.
Si corre sullo stesso circuito, con le stesse difficoltà tra sorpassi azzardati, poco spazio e contatti frequenti.
Prova estremamente autorevole quella di Stoffel Vandoorne con la Mercedes guidata dalla signora Wolff, direttrice generale del team che ha vinto il campionato dello scorso anno e che a meno di clamorosi ripensamenti abbandonerà programma alla fine di questa stagione. Mercedes che si ripropone dopo un esordio convincente in Arabia Saudita e un podio, sempre di Vandoorne, nella prima gara di Roma.
Vandoorne prende il comando partendo dalla quarta posizione in griglia di partenza e sfruttando una pessima gestione degli attack mode di Evans e Vergne ma soprattutto dell ritiro di Wehrlein. Una volta al comando il belga della scuderia anglo-tedesca ha salutato la compagnia prendendo un discreto vantaggio e restando molto lontano dai guai. Che alle sue spalle non sono mancati.
Oliver Rowland con un sorpasso troppo azzardato finisce per mettere fuori pista Lotterer, che si stampa a muro a dieci minuti dal termine, ed è a sua volta costretta al ritiro. Poco dopo fuori anche Edo Mortara, uscito malconcio da un contatto con il compagno di scuderia Lucas di Grassi e costretto al ritiro. Vandoorne supera indenne anche i 4.30” supplementari decisi a cronometro esaurito dai compagni di gara e al termine del giro conclusivo taglia il traguardo in scioltezza.
Alle sue spalle Evans (Jaguar), Vergne (Techeetah), Frijns (Envision) e alla seconda Techeetah di Da Costa. Un po’ meglio Antonio Giovinazzi, 14esimo, senza punti ma al suo miglior risultato stagionale con la soddisfazione di avere conquistato anche il miglior giro a inizio gara.
In classifica generale Vandoorne sale a quota 81, scavalcando Vergne, ancora una volta a podio dopo il secondo posto di Roma, ed Evans che scavalca Frijns.
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