MotorSport

MotoGP, l’addio di Suzuki: la Dorna si prepara a un braccio di ferro

Dopo l’annuncio della Suzuki che ha espresso la volontà di lasciare il Motomondiale, la MotoGP annuncia battaglia impugnando il contratto

Si preannuncia un vero e proprio braccio di ferro tra Dorna e Suzuki dopo la conferma della volontà del team giapponese di abbandonare il motomondiale alla fine di questa stagione.

Una bella immagine di Joan Mir, campione mondiale 2020 con la Suzuki (Foto ANSA)

Una notizia che ha colto di sorpresa molti appassionati, e gli stessi protagonisti della scuderia, Alex Rins in testa: che fino a pochi giorni fa era convinto di un rinnovo di contratto per la prossima stagione.

MotoGP, Suzuki e Dorna in conflitto

E invece una prossima stagione a quanto pare per la Suzuki non ci sarà. Motivi finanziari e manageriali alla base della decisione del colosso giapponese di Hamamatsu che lascerebbe così il campionato a due soli anni di distanza dalla straordinaria vittoria del 2020. Anche se, tra chi è rimasto sorpreso dalla decisione del team azzurro c’è anche la Dorna. Che ha immediatamente diffuso una nota nella quale ‘esclude che un team possa lasciare il motomondiale con una decisione unilaterale’.

Entreranno nuovi team

Tecnicamente ogni scuderia, ufficiale o privata, stipula un contratto per prendere parte al motomondiale. Nel caso della Suzuki la Dorna ha fatto sapere che il contratto è di carattere pluriennale. E che al suo interno ci sono clausole ben precise che non consentono di abbandonare il campionato all’improvviso senza una decisione condivisa.

É evidente che la rinuncia di Suzuki al motomondiale, due sole moto in una scuderia ufficiale in MotoGP,  è motivo di preoccupazione e di imbarazzo anche per gli organizzatori del campionato. Per i quali l’assenza di Suzuki sarebbe un danno. Anche di carattere economico.

Alex Rins, pilota della Suzuki ufficiale (AP LaPresse)

Mentre la scuderia per il momento si è chiusa in un rigoroso no comment in attesa di comunicati ufficiali da parte del quartier generale di Hamamatsu, la Dorna ha deciso di esprimere una posizione ufficiale.

Il contratto di Dorna con la Suzuki è valido fino al 2026, altre quattro stagioni dopo quella in corso. Il contratto firmato lo scorso anno è quinquennale. Ma gli organizzatori del motomondiale affermano che “se anche la Suzuki dovesse lasciare il campionato, e solo a seguito di un accordo tra le due parti, ci sono altre scuderie interessate sia tra le case ufficiali che quelle indipendenti di prendere parte alla MotoGP fin dalla prossima edizione”.

Al momento la MotoGP conta 24 moto di sei diverse case costruttrici con sei scuderie ufficiali e altrettante private. Tra i fornitori la leader resta la Ducati con otto moto.

Stefano Benzi

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