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Dovizioso, il team manager rivela il motivo della crisi: “Lo sta divorando”

Stagione fallimentare finora per Dovizioso: il team manager Zeelenberg prova a motivare le difficoltà dell’ex pilota Ducati.

Il 2022 rischia di essere l’ultimo anno di Andrea Dovizioso in MotoGP. Il suo contratto scade a fine dicembre e oggi è impensabile sia un rinnovo con l’attuale squadra che il passaggio in un’altra.

Andrea DoviziosoAndrea Dovizioso
Andrea Dovizioso (Ansa Foto)

Il team WithU RNF sta cercando di aiutarlo a sentirsi più a suo agio con la Yamaha M1, ma i problemi continuano ad esserci. Il pilota forlivese non riesce a interpretare la moto di Iwata in una maniera simile a quella di Fabio Quartararo, l’unico con uno stile di guida che consente di sfruttarla nel modo giusto.

L’ex rider Ducati non è in grado di esaltare le qualità della Yamaha in curva, ha un modo di guidare che non si sposa bene con la M1. Sta provando ad adattarsi, però dopo tanti anni in sella alla Desmosedici GP non è semplice essere veloci anche con una moto radicalmente diversa.

MotoGP, Zeelenberg analizza la situazione di Dovizioso

Andrea Dovizioso (Ansa Foto)

Dovizioso spera di fare qualche passo avanti già a partire del prossimo gran premio in Francia, ma non stupirebbe se i risultati continuassero ad essere in linea con quelli visti finora. Il forlivese è un pilota che certamente vale più degli 8 punti che ha oggi in classifica, però fatica a dimostrarlo perché non ha feeling con la moto attuale.

Wilco Zeelenberg, team manager WithU RNF, ha avuto modo di analizzare la situazione e indicare il motivo principale della crisi: “Il problema più grande di tutti – riporta Super7moto.comè che ha guidato la Ducati per otto anni e ora deve disimparare tutto con la Yamaha. Sono moto totalmente diverse e richiedono stili di guida differenti. Serve tempo, però la MotoGP è molto competitiva oggi”.

Zeelenberg riconosce che Dovizioso non è affatto bollito come qualcuno lo definisce, però si trova in un contesto nel quale non riesce a esprimere tutto il suo potenziale: “Non è sicuramente un cattivo pilota, però pochi decimi valgono anche dieci posizioni. Si tratta di una situazione difficile e che lo sta divorando”.

Il tre volte vice-campione del mondo MotoGP e campione 125 del 2004 sembra sempre molto scoraggiato. Ci sta provando a ribaltare la situazione, però non pare avere la necessaria fiducia di riuscire a farcela. I giudizi sulla M1 sono sempre abbastanza netti e vede che Yamaha è più concentrata su Quartararo, cosa che comprende perfettamente.

Matteo Bellan

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