(Lamborghini media press)
Lamborghini ha celebrato il suo V12 attraverso il racconto della storia della Miura, tra i più apprezzati in assoluto dalle celebrità.
Nei mesi scorsi la Casa di Sant’Agata Bolognese ha lanciato sul mercato della Aventador LP 780-4 Ultimae, atto conclusivo della storia dell’iconico V12 Lamborghini dopo oltre 50 anni di onorata carriera.
Una chiusura di un cerchio, quindi, avviato nel lontano 1966 quando arrivò la Miura, prima vera supercar al mondo e definita tale proprio in virtù di quel motore così potente che di lì a poco avrebbe fatto le fortune del marchio del Toro.
Oltre al V12, però, un altro aspetto per cui ancora oggi viene ricordata e celebrata la Miura è il suo design, nato dal genio creativo della Carrozzeria Bertone che, in questo modo, sancì un successo commerciale senza precedenti per una Lamborghini.
Tant’è che, anziché produrne 50 in 3 anni come inizialmente previsto, ne furono prodotti in totale 763 esemplari tra il ’66 e il ’73 e una parte di questi hanno impreziosito, e in alcuni casi tuttora impreziosiscono, le collezioni d’Auto di numerose celebrità nazionali e internazionali.
Tra i volti noti più celebri ad aver avuto una Lamborghini Miura in garage figurano il compianto chitarrista e fondatore dell’omonimo gruppo Eddie Van Halen, Little Tony e Rod Stewart, con questi ultimi due che ne hanno posseduta più di una. Poi c’è anche Jay Kay dei Jamiroquai, che la possiede ancora oggi.
Tra gli altri troviamo inoltre l’attore Peter Sellers, noto soprattutto per aver interpretato il personaggio dell’ispettore Clouseau ne “La Pantera Rosa”, Johnny Hallyday e il grande Elton John. E ancora il jazzista di fama mondiale Miles Davis e il pilota Jean-Pierre Beltoise. Infine, da citare anche lo Shah di Persia, proprietario di diverse Miura, tra cui una delle sole quattro SVJ prodotte dalla Casa bolognese.
Ma la storia della prima supercar è altresì caratterizzata dall’esser stata al centro di numerosi progetti fotografici e cinematografici. A quest’ultimo proposito, merita una menzione speciale la sequenza iniziale di “The Italian Job” del 1969, dove si vede Rossano Brazzi guidare una Miura P400 per ben 3 minuti. E, in sottofondo, il sound dell’iconico V12 in piena accelerazione.
La parte tecnica della Miura fu creata dagli ingegneri Giampaolo Dallara e Paolo Stanzani, all’epoca responsabili dello sviluppo e della produzione dell’azienda. Il modello fu prodotto in tre versioni, ciascuna con una determinata potenza erogata dal 12 cilindri: la P400 aveva 350 cv, la P400S 370 e la P400SV 385.
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