Moto GP

MotoGP, brutto infortunio per il pilota: la conseguenza è inevitabile

Il Motomondiale perde uno dei piloti più talentuosi a causa di un infortunio: la speranza è di rivederlo a Silverstone ad agosto.

Quando il campionato Moto2 iniziava a volgere per il meglio, con una vittoria e un 2° posto nelle ultime tre gare, Pedro Acosta, pilota del team Ktm Ajo, rimedia un brutto infortunio durante un allenamento in moto da cross. Stamane verrà operato presso la clinica Dexeus di Barcellona e salterà la gara in Olanda. L’unico dato positivo è che avrà a disposizione la lunga pausa estiva per recuperare.

Pedro Acosta (foto Ansa)

L’obiettivo è rientrare in pista agli inizi di agosto in vista del GP di Silverstone, nella speranza non ci siano complicazioni che costringano ad allungare i tempi di recupero. Pedro Acosta si è rotto il femore della gamba sinistra nella giornata di martedì, mentre si stava allenando. Si tratta di una fattura composta, quindi dovrebbe limitare al minimo il periodo di recupero post operatorio.

Pedro Acosta è il nuovo Marc Marquez

Marc Marquez (foto Ansa)

Il campione della Moto3 nella stagione 2021 è sicuramente uno dei piloti più promettenti del Mondiale. Ha dominato in lungo e in lago la classe cadetta, con 6 vittorie e 2 podi nella passata stagione in sella ad una KTM. A dare l’annuncio dell’infortunio è stata la squadra di Acosta sui canali social, ma non ha fornito una data per il rientro. Reduce dalla vittoria al Mugello e dal secondo posto al Sachsenring sembrava aver dato una sterzata al suo primo campionato Moto2, ma la sfortuna ha remato contro.

Acosta è considerato il nuovo Marc Marquez in Spagna. Dopo aver vinto la Red Bull Rookies Cup nel 2020, è passato nel Motomondiale e da esordiente ha vinto subito alla seconda gara, pur dovendo partire dalla pit lane, lasciando di stucco tifosi e addetti ai lavori. 18 anni compiuti a maggio, ha un contratto con Aki Ajo fino al 2023, quindi nella prossima stagione proseguirà la sua militanza nella middle class.

Ma non è da nascondere che sia stato già corteggiato per la MotoGP, con KTM che non vede l’ora che sia pronto per saltare in sella alla RC16. Ma l’esperienza di Raul Fernandez e Remy Gardner, da quest’anni piloti del team satellite Tech3, dimostra che sia meglio non affrettare i tempi per il salto nella massima categoria: meglio un anno di esperienza in più nella classe Moto2 prima di approdare sui prototipi della classe regina. Del resto mai come nel 2023 i posti saranno ristretti dopo l’uscita di Suzuki dal Mondiale.

 

Luigi Ciamburro

Giornalista con la passione dei motori dal 2008. Classe 1980, laureato in Lettere moderne con indirizzo pubblicista.

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