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MotoGP, la sentenza sul pilota: “Non è adatto alla moto”

Zeelenberg dice la sua opinione per quanto riguarda Morbidelli e le difficoltà che sta attraversano in Yamaha.

È davvero triste vedere un pilota come Franco Morbidelli faticare così tanto in MotoGP. Nel 2020 era stato vice-campione del mondo nella categoria e adesso non riesce a stare in top 10.

Wilco Zeelenberg (foto RNF Racing MotoGP Team)

La causa dei suoi problemi va ricercata nei cambiamenti che ha fatto la Yamaha M1, che non è più la stessa moto di qualche anno fa. Ora c’è solamente Fabio Quartararo con uno stile di guida in grado di esaltare le qualità della moto di Iwata. Sicuramente un grande merito per il francese, che nel 2021 ha riportato il marchio a vincere il titolo nella top class del Motomondiale.

Frankie si sta impegnando al massimo per adattarsi, però non è semplice cambiare il proprio stile di guida. C’è tanto lavoro da fare da parte sua e del suo team. Avendo un contratto anche per il 2023, il suo auspicio è che il prototipo giapponese l’anno prossimo sia più adatto a lui.

Yamaha MotoGP, Zeelenberg su Morbidelli

Wilco Zeelenberg, che ha lavorato tanti anni nel team Yamaha e che oggi è team manager della squadra satellite RNF (ex Petronas SRT), ha provato a spiegare a Motorsport.com perché Morbidelli e anche Dovizioso fatichino in sella alla M1: “Nel 2020 Michelin ha portato una carcassa della gomma posteriore differente. Il grip in piega è diverso rispetto a prima. Non puoi piegarti tanto, altrimenti ciò fa aumentare la temperatura. Franco e Andrea piegano molto, non si sporgono dalla moto come gli altri piloti. Per questo hanno dei problemi”.

Franco Morbidelli (Ansa Foto)

Nel 2020 con il nuovo pneumatico anteriore Morbidelli aveva fatto un campionato MotoGP da protagonista, però passando alla nuova versione della Yamaha M1 la situazione è radicalmente cambiata. Zeelenberg ha lavorato con Morbidelli quando il team si chiamava Petronas SRT e dà una sentenza: “Penso che il suo stile di guida non si adatti alla moto”.

Come Quartararo riesce a fare la differenza in sella alla Yamaha M1? L’ex pilota espone le motivazioni: “Ha più velocità in curva, riesce a non surriscaldare le gomme, guida con un angolo di piega inferiore. I suoi colleghi guidano con un vecchio stile, frenano forte ed entrano in curva con il freno inserito. Lui frena dritto, rilascia il freno e poi gira. Gestisce meglio la moto. È alto e può mantenere la trazione sulla ruota posteriore in ogni momento”.

C’è un mix di fattori che fa essere Fabio più veloce dei suoi colleghi di marchio. Dovizioso dopo la gara di Misano dirà addio alla MotoGP e dunque ormai non è più un suo problema, però Morbidelli deve cercare di migliorare alla guida della Yamaha M1.

Matteo Bellan

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