Kylian Mbappe (Foto LaPresse)
Negli anni Kylian Mbappé ha allestito un garage niente male. Solo che, tra i vari bolidi in suo possesso, non ne può guidare neanche uno.
Kylian Mbappé continua a far sognare i tifosi del Paris Saint Germain a suon di gol. In sei partite di campionato, l’asso francese ha già segnato sette reti confermandosi la punta di diamante della formazione parigina.
Il rendimento del classe ’98 in questa stagione è semplicemente stellare. Ma d’altronde anche negli anni passati ha già dimostrato cosa sia in grado di fare, sin dai tempi del Monaco con cui si è confermato uno dei talenti più promettenti del calcio transalpino che convinse il PSG a prelevarlo per la cifra monstre di 180 milioni di euro. Inoltre, quest’estate lo stesso Mbappé ha firmato un rinnovo di contratto faraonico. Si parla di 100 milioni di euro alla firma e 50 netti a stagione.
Numeri, questi, che dunque certificano l’assoluto valore del giocatore, il quale può permettersi qualsiasi sfizio. E uno dei suoi interessi principali extra calcio sono le Auto, di cui ne possiede un’ampia collezione, destinata, però, a rimanere ferma in garage.
Tra i modelli di proprietà di Mbappé spiccano una Range Rover, una Mercedes e un’Audi R8. Un modello, questo, con motore da 560 cv e in grado di raggiungere agevolmente i 300 orari. Come se non bastassero, insieme a loro c’è anche una Ferrari 458, in possesso di un V8 aspirato da 570 cv di potenza che peraltro gli valse diversi premi quali Miglior motore prestazionale e Miglior motore con cilindrata superiore ai 4 litri.
Perciò, le prestazioni del bolide della Casa di Maranello sono quasi una naturale conseguenza: velocità di punta di 325 km/h e accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 2,4 secondi.
Tra Mbappé e le Auto, però, vige una situazione ai limiti del paradossale. Infatti, nonostante disponga già di diversi modelli, il fuoriclasse parigino non avrebbe ancora conseguito la licenza di guida, preferendo farsi accompagnare dall’autista messogli a disposizione dal Paris Saint Germain, così come è stato anche durante la sua esperienza al Monaco.
Del resto, se per molti la patente è una vera e propria esigenza per spostarsi in autonomia, per altri, come il francese, non lo è, avendo la possibilità di farsi accompagnare ovunque voglia da un’altra persona.
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