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Rinspeed sQuba, la prima Auto al mondo a farlo: la caratteristica lascia a bocca aperta

La Rinspeed sQuba è la prima Auto al mondo a farlo: una caratteristica è davvero unica e sorprende davvero tutti

Un’auto che potesse, in caso di necessità, immergersi come un sottomarino e navigare sott’acqua. Chi non ha mai invidiato James Bond, l’agente segreto più famoso della storia, nel film “La spia che mi amava”?

Rinspeed sQuba (media press)

Presto questo sogno potrebbe trasformarsi in realtà. O, almeno, è quanto Frank Rinderknecht, imprenditore e preparatore elvetico e titolare della Rinspeed. Lui ha creato davvero un’auto in grado di poter navigare sott’acqua, ribattezzando la vettura con il nome di sQuba.

L’azienda svizzera, per realizzare il suo prototipo, è partito dalla base della Lotus Elise, la sportiva inglese, vettura molto leggera e compatta e per questo l’ideale per questo progetto. D’altronde Lotus – ma modello Esprit – era anche l’auto utilizzata da 007 nel film citato.

Ovviamente sulla Lotus Elise tanti i cambiamenti necessari per poter consentire all’auto di andare sott’acqua. In primis è stato sostituito il motore a benzina con uno completamente elettrico, trasformando quindi la Elise in un mezzo ad emissioni zero, che garantisse la marcia e quindi il funzionamento anche in profondità.

Rinspeed sQuba, l’auto va sott’acqua: ecco come

Rinspeed sQuba (media press)

Sulla strada l’auto era spinta da un motore in grado toccare i 120 km/h di velocità massima, con la trazione posteriore; sott’acqua, invece, si attivavano due propulsori elettrici in grado di azionare sia i getti piazzati sulla parte anteriore delle fiancate dell’auto che avevano il compito della propulsione e di direzionare la vettura, che le eliche al posteriore. In superficie, l’andatura della Lotus era di 6 km/h, che diventano 3 sott’acqua.

Il pacco batterie agli ioni di litio dava una riserva energetica di 60 kWh, considerati i sei moduli da 10 kWh l’uno. La sQuba, per inabissarsi, di fatto doveva allagare gli interni, essendo una cabriolet. Questo, comportava l’adozione necessaria di bombole di ossigeno da parte dei passeggeri, oltre che della muta. D’altronde, con una vettura chiusa, sarebbe stato necessario installare zavorre dalle notevoli dimensioni per l’inabissamento. E come se non bastasse, la sQuba era dotata anche di sensori laser in grado di dare una parvenza di guida autonoma analizzando tutto ciò che era intorno alla vettura.

L’auto è stata presentata nel 2008 a Ginevra ed il costo di produzione per realizzarla è stato di 1,5 milioni di dollari. Lo scopo di Rinderknecht era mettere in produzione la vettura ad un prezzo inferiore a quello di una Rolls-Royce, puntando anche ad una produzione in serie non ancora pianificata al momento.

Giovanni Spinazzola

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