Chris Horner (Ansa Foto)
Horner ha commentato l’addio di Binotto alla Ferrari e confermato la sua assoluta volontà di continuare ad essere team principal Red Bull.
Periodo di caos in casa Ferrari dopo le dimissioni di Mattia Binotto. Ancora non è stato scelto il team principal che lo sostituirà e probabilmente ne sapremo il nome solo a inizio 2023. Stanno circolando tanti rumors in questi giorni e non è chiara la direzione che verrà presa.
Ingaggiare uno dei migliori TP presenti oggi in Formula 1 non è possibile. Toto Wolff è legatissimo alla scuderia Mercedes, della quale è anche azionista. Christian Horner, per il quale pare ci sia stato qualche contatto, ha un contratto con la Red Bull fino al 2026 e intende rispettarlo.
Sono emerse voci pure su Franz Tost dell’AlphaTauri e Andrea Seidl della McLaren, ma sembra che i sondaggi non siano andati a buon fine. Il candidato forte rimane Frederic Vasseur dell’Alfa Romeo Sauber, sicuramente gradito a Charles Leclerc. Però non sorprenderebbe un altro tipo di soluzione.
Il presidente John Elkann e l’amministratore delegato Benedetto Vigna stanno valutando tutte le opzioni a disposizione. Sanno di non poter sbagliare scelta, in ballo c’è tanto.
Horner, interpellato da Sky Sports F1, ha risposto così quando gli è stato domandato se fosse stupito dalla separazione tra Binotto e Ferrari: “Non proprio. È ovviamente una scelta della Ferrari. Credo che il prossimo sarà il sesto team principal di fronte al quale mi ritroverò da quando sono in Red Bull. Chiaramente è difficile per Binotto. Quest’anno erano competitivi, avevano un’ottima macchina”.
Il team principal della Red Bull ha mostrato solidarietà nei confronti dell’ingegnere italiano e ha confermato di non avere l’intenzione di sostituirlo nella scuderia di Maranello: “Il mio impegno con il team Red Bull è molto forte. Sono con loro dall’inizio e ovviamente c’è un legame stretto”.
La volontà di Horner è chiara e non c’è nessuna possibilità che decida di cambiare squadra a breve termine. Forse non la cambierà mai. La sua posizione è sembrata un po’ a rischio solo quando la Porsche aveva manifestato la volontà di stringere una partnership con la Red Bull e, comprensibilmente, voleva del peso decisionale importante. Il manager britannico rimane saldamente al suo posto. La Ferrari dovrà guardare altrove.
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