Lewis Hamilton, pilota Mercedes F1 - Automotorinews.it
Stefano Domenicali si schiera contro un recente provvedimento della FIA e si mostra così vicino a Lewis Hamilton, a sua volta critico.
La FIA a dicembre ha preso una decisione che ha fatto molto discutere. Nel paddock della Formula 1 è stata accolta abbastanza negativamente, soprattutto da alcuni piloti.
Ci riferiamo alla modifica del regolamento sportivo che stabilisce l’esistenza di una violazione la diffusione e l’esibizione di dichiarazioni o commenti politici, religiosi o personali. È necessaria l’autorizzazione scritta della Federazione Internazionale per potersi esprimere su determinati argomenti.
Tale provvedimento ha generato del malcontento, perché sembra che si voglia mettere il bavaglio alle persone. Una limitazione della libertà di espressione che è difficile da digerire. Soprattutto Lewis Hamilton, abituato a prendere posizione su certi temi, è rimasto molto deluso e contrariato.
In questi anni ha più volte manifestato le sue idee e adesso è costretto a chiedere il permesso, altrimenti rischia una sanzione per aver violato il regolamento. Una situazione davvero assurda. Tra le tante norme presenti questa è una delle più bizzarre.
Stefano Domenicali in un’intervista a The Guardian ha espresso una posizione molto netta sull’argomento: “La Formula 1 non metterà mai il bavaglio a nessuno. Tutti vogliono parlare e hanno il modo per farlo correttamente. Grazie alla posizione che occupiamo con il nostro sport abbiamo una grande opportunità. È giusto dare una piattaforma per discutere apertamente le diverse opinioni di team e piloti“.
Il presidente e CEO della F1 ribadisce quanto sia importante avere la libertà di dire ciò che si pensa anche nel paddock: “Non cambieremo il nostro approccio. La linea è quella di dare a tutti la possibilità di parlare esprimendosi nel modo giusto, senza offendere e con rispetto. Ne ho parlato con i piloti e penso che la Formula 1 debba aiutare coloro che vogliono discutere di certi temi“.
Domenicali è contrario a quanto stabilito dalla FIA e auspica che ci sia un cambiamento rispetto alla decisione presa a fine 2022: “Monitoreremo la situazione, incontreremo l’associazione dei piloti per permettergli di essere liberi di parlare. Credo che la FIA chiarirà e che condividerà la nostra opinione, ma ha dei protocolli da rispettare“.
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