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Nuove legge di bilancio, guai per le auto aziendali

Con la nuova legge di bilancio, approvata il 28 dicembre, cambia il modo di calcolare l’imponibile: guai in vista.

Legge di bilancio: la novità spiazza tutti – automotorinews.it

La Legge di Bilancio 2025 introduce cambiamenti rilevanti nella tassazione delle auto aziendali, segnando un deciso orientamento verso la sostenibilità ambientale. Le nuove disposizioni ridisegnano il calcolo del fringe benefit, privilegiando veicoli elettrici e ibridi plug-in e penalizzando quelli a combustione interna, che rappresentato l’85% delle auto concesse dalle aziende.

Con la nuova legge di bilancio si favorisce l’elettrico

Il nuovo sistema di tassazione colpisce in modo particolare le auto più comuni, aumentando al 50% la quota del loro costo che contribuisce al reddito imponibile del dipendente. Questo significa che, per chi usa queste auto aziendali, il reddito lordo annuale cresce di 3.750 euro, rendendo la tassazione più pesante. Al contrario, le percentuali sono molto più basse per i veicoli più ecologici: per le auto elettriche scende al 10%, mentre per le ibride plug-in si attesta al 20%.

Secondo Aniasa, l’associazione che rappresenta le aziende italiane di noleggio, questa modifica avrà effetti significativi. Circa un milione di lavoratori italiani vedrà aumentare le imposte sulle proprie buste paga. Inoltre, molte aziende potrebbero decidere di non rinnovare le auto aziendali già in uso, con un conseguente calo delle nuove immatricolazioni.

Questo, a sua volta, comporterebbe una perdita per le casse dello Stato stimata in circa 125 milioni di euro: in sintesi, mentre il sistema cerca di incentivare l’uso di veicoli più ecologici, rischia di avere un impatto negativo sia sulle aziende sia sull’economia generale, riducendo le entrate fiscali e rallentando il ricambio del parco auto.

Il vecchio sistema

L’utilizzo di un’auto aziendale per scopi sia lavorativi che privati è considerato un beneficio aggiuntivo assimilabile a una somma extra inclusa nello stipendio, che contribuisce al reddito imponibile. Questo beneficio viene calcolato come una percentuale del costo annuo stimato per chilometro, convenzionalmente fissato a 50 centesimi di euro per una percorrenza media di 15.000 chilometri, pari a 7.500 euro annui.

Tuttavia, solo una parte di questo importo concorre alla formazione del reddito, in base alla fascia di emissioni di CO2 del veicolo. Per le auto con emissioni fino a 60 g/km la percentuale è del 25%, per quelle tra 61 e 160 g/km è del 30%, per i veicoli tra 161 e 190 g/km sale al 50%, e oltre i 190 g/km arriva al 60%. La fascia di emissioni tra 61 e 160 g/km comprende la maggior parte dei modelli a benzina, GPL, diesel e ibridi, comportando un incremento del reddito lordo annuo per il dipendente pari a 2.250 euro.

Vincenzo

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