Moto

“Si è adattato”, la rivelazione spiega il talento di Marquez

Lo spagnolo ha fatto un grande lavoro, a confermarlo è lo stesso team dello spagnolo.

Manca sempre meno al primo appuntamento stagionale di MotoGp. Poco più di un mese e poi si scenderà in pista per il Gran Premio della Thailandia, la prima vera sfida tra Marc Marquez e Pecco Bagnaia in sella alla stessa identica moto. Un duello che, almeno secondo pronostici, sembra destinato a fare la storia della MotoGp.

“Si è adattato”, la rivelazione spiega il talento di Marquez (screenshot YouTube) automotorinews.it

Un percorso netto quello del pilota spagnolo che, dopo una sola stagione nel team Gresini, approda nel team Ducati ufficiale alla conquista del nono titolo mondiale. Una crescita notevole che solo due anni fa sembrava impossibile per Marquez, afflitto dagli infortuni ed in sella ad una Honda che, ormai, non aveva più nulla da dare.

E allora lo spagnolo ha dovuto ricostruire tutto, dal suo fisico al suo modo di guidare una moto. Ha convinto in questo modo i vertici di Ducati, che l’hanno scelto mettendo da parte il campione del mondo Jorge Martin, dimostrando di poter ancora essere competitivo in sella ad una moto che negli ultimi anni è stata assoluta dominatrice del campionato. Ma non è sempre stato tutto rose e fiori: i primi tempi, con il team Gresini, Marquez ha dovuto lavorare tanto.

Marquez si è dovuto adattare, le parole del direttore tecnico

A parlarne è stato Davide Barana, direttore tecnico di Ducati, in occasione della presentazione delle moto a Madonna di Campiglio. Quando è arrivato cercava di ripetere quanto faceva con la Honda, poi però ha capito come funziona la nostra moto e si è allineato agli altri piloti. Ad esempio a lui piace un motore più brusco, come era abituato ad avere sulla RC213 V”, ha commentato Barana. 

Marquez si è dovuto adattare, le parole del direttore tecnico (screenshot YouTube) automotorinews.it

“Marc ha uno stile diverso rispetto a Pecco. La velocità in curva è certamente il suo punto forte. Ha una sensibilità incredibile, soprattutto in alcuni circuiti e in certe curve riesce a fare cose impossibili per gli altri. Dal canto nostro possiamo solo cercare di assecondarlo nelle sue richieste e agire sulla messa a punto che può fare molto. Telaio, configurazione, distribuzione dei pesi e geometrie possono modificare parecchio un mezzo”, ha proseguito Barana con una certa soddisfazione in merito ai test di Barcellona. “A Barcellona ha fatto commenti simili a quelli del compagno e questo è positivo anche se noi siamo ugualmente pronti a seguire due strade diverse”, ha concluso.

 

Giorgio D'Andrea

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