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Auto aziendali, bocciato l’atteso emendamento: che stangata per i possessori

Poteva essere davvero un cambiamento epocale. Bocciato un emendamento molto importante. 

La recente bocciatura dell’emendamento Osnato da parte della Commissione Attività produttive della Camera ha sollevato un notevole dibattito tra i possessori di auto aziendali. Questo emendamento avrebbe previsto il rinvio dell’applicazione dei nuovi valori del fringe benefit per le auto in uso promiscuo, ma la sua inammissibilità segna un cambiamento significativo nella tassazione di questi beni. Le conseguenze di questa decisione si ripercuotono sia sulle aziende che sui dipendenti, rendendo la situazione più complessa.

Fermato l’emendamento – www.AutoMotoriNews.it

Il fringe benefit è un tema cruciale per i lavoratori, in particolare per coloro che utilizzano auto aziendali. L’emendamento presentato dal deputato Marco Osnato mirava a rinviare l’applicazione delle nuove aliquote fiscali per le auto ordinate tra il primo gennaio e il 30 giugno 2025. Tuttavia, la Commissione ha ritenuto che la proposta non fosse pertinente al decreto Bollette, portando così a una revisione della fiscalità legata ai fringe benefit.

A fine 2024, il governo ha avviato una profonda revisione della tassazione delle auto aziendali. Le nuove normative non considerano più solo le emissioni di CO2, ma uniformano la tassazione per i veicoli termici, indipendentemente dal tipo di motorizzazione. Ecco un riepilogo delle nuove aliquote:

  1. Auto con emissioni tra 0 e 60 g/km: tassazione del 25%
  2. Auto con emissioni tra 61 e 190 g/km: tassazione variabile
  3. Auto oltre i 190 g/km: tassazione fino al 60%

Le auto elettriche e ibride plug-in, invece, beneficiano di aliquote ridotte, rendendo la tassazione più favorevole per i veicoli ecologici.

Come il provvedimento colpirà anche te

La modifica della tassazione ha già avuto ripercussioni significative sulle scelte delle aziende riguardo alle auto da assegnare ai dipendenti. Molti fleet manager hanno deciso di prolungare i contratti di leasing esistenti per evitare il passaggio alla nuova normativa. La necessità di adeguarsi a un regime fiscale più oneroso ha portato a una revisione delle strategie aziendali.

Auto aziendale: ecco cosa succederà – www.AutoMotoriNews.it

Le previsioni sono preoccupanti: secondo l’associazione Aniasa, le nuove immatricolazioni da parte delle aziende potrebbero calare del 30% nel 2025, corrispondendo a circa 70.000 unità in meno rispetto ai dati del 2023. Questa contrazione non avrà solo effetti sulle aziende, ma anche sull’intero settore automobilistico, con possibili ripercussioni su occupazione e produzione.

In conclusione, la situazione attuale richiede una riflessione approfondita sulla gestione dei fringe benefit e sulla tassazione delle auto aziendali. La bocciatura dell’emendamento Osnato rappresenta un cambio di rotta significativo, con le aziende chiamate a rivedere le proprie politiche in un contesto normativo che si fa sempre più sfidante. La crescente attenzione verso la sostenibilità potrebbe influenzare ulteriormente le scelte aziendali, spingendo verso veicoli più ecologici, ma il nuovo regime fiscale rappresenta un ostacolo per molte imprese.

Manfredi Falcetta

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