“In Red Bull le macchine sono diverse tra loro”: l’accusa in F1

Continuano le polemiche in F1 verso la Red Bull, la scuderia di Milton Keynes a difendersi da una nuova accusa.

Non si placano le discussioni in F1 nei confronti della Red Bull. Le decisioni prese a Milton Keynes fanno storcere il naso alla stampa, recente il caso Liam Lawson. Il neozelandese, scelto per sostituire Sergio Perez, è stato sollevato dall’incarico di pilota della scuderia austro-inglese. Il classe 2002 paga lo scarso rendimento avuto nei primi due GP del campionato 2025 di Formula Uno, non ottenendo nemmeno un punto né in Australia né in Cina. Risultati che hanno compromesso il proseguimento della stagione alla guida della RB21, con il team che ha deciso di intervenire in modo tempestivo per effettuare un cambio alla line up: sostituzione Lawson-Tsunoda.

Il giapponese promosso in Red Bull e il ventitreenne Liam che torna in Visa Cash App RB per fare coppia con il rookie franco-algerino Isack Hadjar. Debutto in casa, a Suzuka, per Yuki sulla monoposto della scuderia diretta da Christian Horner. Un passo in avanti per il classe 2000, chiamato a far bene fin da subito per assicurarsi un futuro come compagno di box di Max Verstappen.

Red Bull, l’attacco di Perez senior

I risultati deludenti ottenuti da Lawson con la Red Bull riabilitano Sergio Perez, nonostante il rendimento inefficiente avuto nel corso dell’intero campionato 2024. La sostituzione effettuata dalla scuderia ha, inevitabilmente, sollevato un polverone, riportando in auge un interrogativo ormai noto: le due monoposto del team sono uguali tra loro? Una domanda che scatena le reazioni di ogni tipo, a partire da quella del padre dell’appiedato pilota messicano.

Il papà di Sergio Perez ha la sua versione dei fatti e la rivela ai microfoni del podcast Formula de 2:

“Quello che sto per dire oggi creerà un po’ di subbuglio. Ma posso dirvi che la macchina numero 1 non è uguale a quella numero 11 (quella di Checo fino ad Abu Dhabi, ndr). Se prendiamo il pilota della macchina 1 e lo mettiamo nella 11, la macchina 11 comunque non supererà il Q1. Se invece mettiamo il pilota della macchina 11 sulla numero 1, allora andrà molto meglio. È colpa della macchina, il mezzo non è lo stesso! Spero di sbagliarmi ovviamente e che Yuki in Giappone possa avere la miglior macchina che la Red Bull sarà in grado di dargli. Corrono a casa della Honda, che è il loro sponsor più importante. Deve tirare fuori il suo orgoglio, non possono fallire davanti al pubblico giapponese. Per questo devono dare a Tsunoda le armi migliori possibili per andare in pista e lottare. Dovrà per forza avere una macchina molto simile a quella di Verstappen”.