Nonostante la lunghezza inferiore a quella di una media famigliare (444 cm da un paraurti all’altro), a bordo ci stanno comodamente cinque persone, e anche chi siede dietro ha molto spazio per le gambe. Inoltre, ci sono due strapuntini che si estraggono dal pavimento del baule: non proprio comodissimi (la seduta si rivela troppo bassa per i lunghi tragitti), all’occorrenza permettono di viaggiare in sette.
Anche se non particolarmente potente in rapporto alla cilindrata (ha 150 CV), il 2.2 D-4D spinge bene sin dai 1800 giri e ha un funzionamento piacevolmente fluido; peccato che non eccella nei consumi, soprattutto in questa versione equipaggiata con cambio automatico. Quest’ultimo, del tipo a convertitore di coppia, può essere utilizzato anche come sequenziale selezionando i sei rapporti tramite due levette al volante. Tuttavia, la sua scarsa rapidità lo rende più adatto alla guida rilassata che a quella sportiva.
Il Sol, l’allestimento più ricco, costa meno di rivali più piccole, offre sette airbag di serie ed è garantita tre anni (o 100.000 km). Peccato, però, che determinati optional siano proposti soltanto all’interno di pacchetti predefiniti: per esempio, chi desidera il “clima” automatico bizona è costretto a ordinare il pacchetto Luxury, che comprende anche il sistema Easy Access (permette di salire a bordo e avviare il motore senza estrarre la chiave di tasca) e il regolatore elettronico di velocità. Di conseguenza, per qualsiasi piccola personalizzazione si finisce per spendere più del dovuto.
In città
La carrozzeria della Toyota Verso non è troppo ingombrante e la servoassistenza elettrica rende lo sterzo leggero a bassa velocità e in manovra: i città ci si muove agevolmente. In retromarcia, però, serve attenzione perché il lunotto – dalla forma schiacciata – lascia vedere poco: per rimediare si possono montare i sensori oppure la telecamera posteriore, che, però, non sono a buon mercato. Alle buone capacità filtranti delle sospensioni si aggiunge la comodità del cambio automatico, che diminuisce lo stress soprattutto quando si viaggia in coda; peccato che faccia salire i consumi.
Fuori città
Il motore offre una spinta abbastanza generosa, ma la risposta del cambio – anche se si preme il tasto Sport e si utilizza la modalità sequenziale innestando i rapporti con le palette al volante – è lenta, e quindi adatta alla guida rilassata. D’altra parte, nemmeno lo sterzo eccelle per prontezza e precisione, e a causa del rilevante peso della vettura fra le curve l’inerzia si fa sentire. Buona, in ogni caso, la tenuta di strada, con l’Esp spesso fin troppo pronto a intervenire. Accettabile la richiesta di carburante: con un litro di gasolio si coprono più di 14 km.
In autostrada
Ad andatura autostradale la souplesse non manca, grazie al turbodiesel dal funzionamento fluido e silenzioso; efficace anche la ripresa, favorita dal cambio automatico che scala (con lentezza, però) sino a innestare il rapporto più indicato. Un notevole contributo al comfort arriva dalle sospensioni, che isolano bene anche dalle giunzioni trasversali dell’asfalto. Peccato che a disturbare ci siano i sibili aerodinamici provocati dagli specchi retrovisori: si fanno sentire troppo già a partire dai 120 km/h.
AlVolante.it
Una storia che farebbe ridere se non fosse tragica. Non l'aveva riconosciuta: glie l'hanno venduta…
L'alba di una nuova era inizia per la casa Ferrari: il marchio ha fatto meraviglie,…
Hyundai ha cambiato per sempre il modo in cui usiamo le auto elettriche. Ecco come…
Mark Zuckerberg è uno degli uomini più ricchi del mondo. Vi siete mai chiesti cosa…
Ricordi questo storico modello italiano? Potrebbe tornare in queste vesti! Ci sono automobili che lasciano…
In un caso soprattutto, devono informarti della possibilità di chiamare l'avvocato. Altrimenti non possono farti…