La Solio in Giappone non era altro che l’europea Suzuki Wagon R+ adattata per il mercato locale, la nuova generazione invece è una vettura totalmente nuova realizzata sul telaio di base della nuova Suzuki Swift. Esteticamente la carrozzeria squadrata possiede un frontale arrotondato che adotta alcuni stilemi introdotti dal recente family style Suzuki con la Kizashi. Occhi grandi a mandorla, grande presa d’aria nel paraurti, minigonne e calandra semitrasparente. La pratica soluzione delle portiere posteriori scorrevoli è stata adottata per garantire una massima flessibilità interna. I passeggeri posteriori dispongono del divano scorrevole che entra nel bagagliaio in modo da poter estendere al massimo lo spazio per le gambe.
Disponibile sia a trazione anteriore che integrale inseribile elettronicamente la Solio dispone di un telaio attivo con sospensioni anteriori a ruote indipendenti MacPherson e barra antirollio e retrotreno interconnesso con barra di torsione. Di serie l’ABS e l’ESP insieme a 4 airbag (due frontali e due laterali). Il motore è il nuovo 1.2 VVT che equipaggia anche la Swift che sfrutta l’iniezione elettronica ma la doppia fasatura delle valvole permette consumi molto bassi: tra i 21 e i 22,5 km/l nel ciclo combinato per la trazione anteriore a seconda dell’allestimento (la Solio nella versione di punta possiede numerosi accessori che aumentano la massa a sfavore dei consumi). La 4×4 invece garantisce comunque 20 km/l. un’altra chicca è il cambio automatico a variazione continua CVT-eco che piace molto ai giapponesi. Il 1.2 VVT eroga 91 cavalli per 118 Nm di coppia a 4.800 giri al minuto.
La Solio è già in vendita in Giappone al prezzo di 1.382.850 yen nella versione base pari a circa 12.720 euro al cambio attuale. La produzione avverrà al ritmo di soli 12 mila esemplari l’anno destinati al solo mercato interno, più avanti sarà venduta anche in pochi paesi asiatici vicini al Giappone. Inoltre la Suzuki ha siglato un accordo per produrre la Solio anche con marchio Mitsubishi al fine di diminuire i costi di produzione. In Europa non sarà importata.
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