In Formula 1 metà schieramento può permettersi l’ingaggio di piloti con relativo stipendio. L’altra metà è a caccia di soldi per sopravvivere e il denaro in questione ora arriva da aziende vicine agli stati che sostengono la carriera dei piloti.
Maldonado è un caso clamoroso, ma non dimentichiamo che Vitaly Petrov continuerà la sua avventura in Formula 1 solo grazie all’appoggio incondizionato del governo russo. Perez – che ha firmato con la Sauber – ha alle spalle un importante compagnia petrolifera messicana. Narain Karthikeyan tornerà a stringere il volante di una macchina sei anni dopo la non esaltante stagione alla Jordan. Guarda caso il suo ritorno arriva in coincidenza del debutto in Formula 1 del Gran Premio dell’India.
Insomma la meritocrazia da corsa è un ricordo. Ora se non ti chiamano Ferrari, Red Bull, McLaren o Mercedes per trovare un posto in griglia – per la precisione in fondo alla griglia – devi pure pagare…
Fonte: Tgcom
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