Tesla (Getty Images)
La Tesla, dopo i record delle scorse ore, ha fatto registrare un significativo calo nella borsa, probabilmente dovuto ad i ritardi causati dal coronavirus diffusosi in Cina.
Dopo aver scalato la borsa, l’azienda automobilistica Tesla durante la giornata di ieri, mercoledì 5 febbraio, ha perso oltre il 20%. Le azioni della specializzata nella costruzione di veicoli elettrici hanno toccato un minimo di 704,11 dollari, 119,15 in meno rispetto al valore di apertura. Secondo quanto riporta la redazione de La Gazzetta dello Sport, ad incidere sul brusco calo del titolo potrebbe essere stata la notizia, secondo la quale l’epidemia di coronavirus, diffusosi in Cina, avrebbe provocato dei ritardi alle consegne della Model 3, auto prodotta dalla Tesla nello stabilimento di Shanghai, chiuso come altri stabilimenti del Paese asiatico lo scorso 29 gennaio.
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Negli ultimi giorni la Tesla era cresciuta notevolmente in borsa toccando numeri significativi, ma ieri, mercoledì 5 febbraio, è arrivato un notevole crollo delle azioni. Come riportato dalla redazione del quotidiano La Gazzetta dello Sport, le azioni della nota azienda specializzata nella costruzione di veicoli elettrici avevano sfiorato i 970 dollari, ma ieri sono crollate sino ad un minimo di 704,11 dollari. Il calo, come scrive La Gazzetta dello Sport, è oscillato tra il 21 e il 16% dopo l’apertura della borsa quando un’azione Tesla aveva un valore pari a 823,26 dollari. Questo calo ha inciso sul Nasdaq, scivolato sotto la parità e poi risalito a quota 0,20%. Secondo quanto riferito da La Gazzetta dello Sport, ad influire sul crollo della nota casa automobilistica statunitense può esser stato l’epidemia del coronavirus, diffusosi in Cina che ha costretto le autorità cinesi ad ordinare la chiusura dello stabilimento di Shanghai, come accaduto per quelli delle altre case di auto. Nello stabilimento a Shangai della Tesla viene prodotta la Model 3 e la sua chiusura ha portato ad un conseguente ritardo delle consegne del modello, circostanza che era stata già anticipata dall’azienda durante la settimana scorsa.
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