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Playboy: Il nome della celebre rivista maschile nasce da un’automobile!

Da dove nasce il nome della rivista per soli uomini più venduta del pianeta?

Il nome della celebre rivista maschile nasce da un’automobile! (Foto: Youtube)

Forse l‘uomo più chiacchierato del pianeta, per molti un pioniere del liberismo sessuale per altri solo un depravato, certo è che Hugh Hefner il papà della rivista Playboy è stato per anni l’uomo più invidiato del mondo.

Scomparso all’età di 91 anni come scritto in precedenza deve tutta la sua fama alla rivista da lui creata Playboy, ma sapete da dove nasce il celebre nome che portò milioni di dollari e le donne più belle del globo nei salotti di Hugh Hefner?

La rivista Playboy fu fondata nel 1953 ma il nome che Hugh aveva scelto era un altro, “Stag Party” per l’esattezza, però una rivista con il nome Stag esisteva già quindi non poté essere usato.

Successivamente l’amico Eldon Sellers (che poi divenne anche suo socio), gli suggerì di chiamarla Playboy, il nome venne in mente a Sellers poiché era il nome di una casa costruttrice di automobili in cui la mamma aveva lavorato in precedenza, la Playboy Motor Car Corporation.

Il nome piacque immediatamente… Segno del destino?

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Playboy era il nome di una piccola azienda di automobili in cui la mamma di Eldon Sellers aveva lavorato

Il nome della celebre rivista maschile nasce da un’automobile! (Foto: Youtube)

La piccola casa automobilistica che divenne famosa più per il nome che diede alla celebre rivista che per le sue auto, fu fondata nel 1946 da Lou Horowitz, insieme ai due soci Norm Richardson e Charlie Thomas.

Il primo prototipo della Playboy fu presentato nel 1947, una convertibile con motore Continental posteriore (che in fase di produzione venne però montato anteriormente), 20 CV, 12 valvole, sospensioni indipendenti e cambio automatico.

L’esemplare ebbe subito un gran successo, successo che spinse i soci a chiedere prestiti per ingrandire l’azienda, purtroppo le cose non andarono come previsto e nel 1950 l’azienda fu venduta all’asta, dopo aver costruito appena 97 esemplari.

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redazione

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