Cronaca

Roma, Atac prepara la Fase 2: le indicazioni anti contagio per i bus

A Roma, Campidoglio e Atac pianificano la fase 2 per i trasporti pubblici: passeggeri seduti, con mascherina e guanti obbligatori.

(Getty Images)

I numeri dei casi di contagi da Coronavirus stanno lentamente calando e il Governo è costantemente a lavoro per decidere come si potrà tornare alla normalità. Nel frattempo, a Roma, Campidoglio e Atac stanno mettendo a punto i provvedimenti da prendere per i trasporti pubblici da attuare nella fase 2, ovvero quando le imprese riprenderanno le proprie attività.

Mascherine obbligatorie e persone sedute: sarebbe questo il piano del Comune, che prevede di attivare i contapersone su almeno 500 autobus. L’obiettivo sarebbe quello di calcolare in tempo reale il numero di passeggeri che saliranno a bordo dei mezzi nel secondo stadio dell’emergenza Covid-19.

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Roma: il piano Atac per la ripresa degli spostamenti

(Getty Images)

Con l’avvio della fase 2, negozi e aziende riprenderanno la loro attività e con essi, anche i lavoratori che faranno aumentare il numero degli spostamenti. Per questo motivo, Atac e Campidoglio stanno lavorando per mettere a punto un piano per i trasporti pubblici. In giornata è previsto un incontro con i tecnici dipartimentali di Mobilità di Roma Capitale, al fine di mostrare le soluzioni da attuare non appena le misure restrittive saranno allentate.

Tra le possibilità, ci sarebbe quella di far salire a bordo degli autobus una quantità di persone pari al numero dei posti a sedere, in modo tale da far rispettare la precauzione della distanza minima di un metro. Inoltre, un’altra soluzione da abbinare alla precedente sarebbe quella già adottata dal Veneto, cioè far indossare guanti e mascherine obbligatoriamente a tutti i passeggeri. Il tutto allo scopo di ridurre il rischio di nuovi contagi.

I contapersone disposti su 500 bus della Capitale servirebbero a capire se ci sia il rispetto effettivo del tetto massimo di persone a bordo. In caso contrario, scatterebbe una segnalazione alla centrale operativa che farebbe partire i controlli. Tuttavia, questo è un aspetto che al momento è uno dei più cruciali, in quanto il lavoro dei controllori è diminuito vertiginosamente a causa dell’epidemia Coronavirus. Infatti, molti di questi si trovano attualmente in cassa integrazione o in ferie e l’Atac ha calcolato un fabbisogno da 200 milioni per evitare il fallimento, che, messi a confronto con gli 11,6 disposti dal Comune, sembrerebbe essere quasi inevitabile.

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Francesco De Vincenzo

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