Sebastian Vettel: “La Ferrari mi manca molto, ma torneremo presto”

Il pilota della Ferrari Sebastian Vettel risponde alle domande sul suo e su un possibile ritorno alle cose “che è importante ma non quanto la sicurezza delle persone. Sicuramente torneremo a correre – dice lo svizzero – con o senza pubblico.

Sebastian Vettel
(Getty Images)

Sebastian Vettel tornerebbe a correre anche domani, anche senza pubblico: perché le corse e la Ferrari gli mancano più di qualsiasi altra cosa. Anche il pubblico gli manca molto: “Sono sincero, pensare a una gara di Formula Uno senza pubblico è triste, perché il nostro lavoro è anche quello di andare incontro alla gente, di fare vivere loro un’esperienza che sia davvero nuova e unica nel suo genere. Quindi le corse senza pubblico non mi piacciono ma se devo scegliere tra tornare con il pubblico e tornare senza il pubblico, ma un po’ prima, scelgo la seconda. Anche nell’interesse della sicurezza delle persone”.

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Sebastian Vettel
La Ferrari #5 di Sebastian Vettel (Getty Images)

Sebastian Vettel anche senza pubblico

L’importante insomma sarebbe comunque ricominciare: “La cosa più importante è farlo in piena sicurezza e nel rispetto delle regole e del buon senso” dice il pilota svizzero, collegato dalla sua splendida casa nel cantone di Zug dove vive l’isolamento in famiglia con la moglie Hanna e i tre figli.

“Stiamo vivendo una pandemia, si tratta di una grave crisi globale che non ha precedenti e questo deve avere la precedenza. Lo sport e le nostre corse possono sicuramente portare un po’di sollievo e di divertimento a tanti appassionanti ma nulla deve scavalcare quella che deve essere la priorità, la salute delle persone”.

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Sebastian Vettel
Sebastian Vettel in un pit stop durante i recenti test al Mont Melo
(Getty Images)

La prigione dorata

Vettel spiega come vive il momento: “In una bella casa e con la mia famiglia ma come tutti, in isolamento. Non posso cenare con i miei genitori o vedere i miei amici, questa è una cosa che mi manca moltissimo. Non posso uscire per allenarmi all’aria aperta, cosa che cerco di fare sempre: e anche se si tratta di una prigione dorata è pur sempre una prigione. Se potessi ricomincerei a correre anche subito ma mi rimetto al parere di persone che conoscono la situazione generale e possono decidere per il meglio”.

Se e quando si ripartirà è molto dubbio: “Al momento è tutto confuso, non sappiamo nemmeno se e quando si correrà il primo gran premio ma in qualche modo credo che partiremo. Sarà un mondiale atipico con diverse corse in meno ma alla fine una vittoria è una vittoria, di una corsa o del campionato”.

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Sebastian Vettel
I test di Sebastian Vettel a Barcellona (Getty Images)

La Ferrari manca, ma non solo

“Questo periodo mi sta facendo rimpiangere le cose più semplici come il barbiere, lo shopping con mia moglie o una pizza con i ragazzi. E ovviamente mi manca molto anche la Ferrari”.

La Ferrari ha chiuso entrambi i suoi stabilimenti di Maranello e Modena: “Andare in fabbrica e incontrare i ragazzi del reparto corse era splendido. In compenso ho scoperto un sacco di cose nuove, soprattutto la convivenza a tempo pieno e per lungo periodo con i miei tre figli. Non siamo mai stati tutti insieme così tanto a lungo”.

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Sebastian Vettel
(Getty Images)

Povera Italia

Un pensiero va all’Italia: “Sono molto addolorato e colpito per come il coronavirus ha infierito sul mio paese adottivo, penso alle famiglie delle persone che hanno perso qualcuno e ai malati ma anche ai medici che credo stiano facendo dei veri miracoli. Io? Sono solo una persona molto fortunata che fa un lavoro straordinario e ben pagato, corro dei rischi è vero. Ma queste malattie ti fanno capire quali sono i rischi e i valori veri”.

Vettel parla anche di come riprendere a correre: “Gare senza pubblico? So che se ne parla e anche se il pubblico per me è parte integrante e necessario dello spettacolo, se da qualche parte dovremo ripartire correndo davanti alle tribune vuote, lo faremo. Prendere qualsiasi decisione in questo momento è molto difficile, si tratta di una grande responsabilità. Ma l’importante è che prima o poi, e con la piena sicurezza di tutti, si possa partire”.

Il suo contratto è in scadenza: “Sicuramente ne parleremo ma al momento giusto, non ora”.

 

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