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Hertz a un passo dal fallimento: l’allarme del Wall Street Journal

Hertz non avrebbe versato quote di finanziamenti per leasing di flotte di auto. Secondo il Wall Street Journal, il colosso dell’autonoleggio sarebbe a rischio fallimento

Hertz a un passo dal fallimento: l’allarme del Wall Street Journal

La crisi sanitaria ed economica legate alla pandemia da coronavirus si abbatte anche su un colosso come Hertz. Leader nel settore dell’autonoleggio, il gruppo sarebbe sull’orlo del fallimento. Il più recente segnale di preoccupazione l’hanno rivelato Alexander GladstoneCara Lombardo, i due giornalisti del Wall Street Journal che hanno riportato come la compagnia non abbia saldato rate di finanziamento per flotte di auto cedute in leasing.

Secondo Bloomberg, poi, oltre a subire gli effetti di una pesante perdita di valore delle azioni in Borsa, Hertz avrebbe richiesto pagamenti più dilazionati e una maggiore flessibilità alle compagnie finanziarie.

Inoltre, la Reuters ha parlato di un piano che prevede 10 mila licenziamenti in Nord America, per contrastare gli effetti dei minori introiti dovuti al coronavirus e cercare di salvare la compagnia, che al 31 dicembre 2019 registrava 38 mila dipendenti, di cui 29 mila negli Stati Uniti.

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Hertz, previsti 10 mila licenziamenti negli USA

Hertz ha perso in Borsa il 70% del valore in tre mesi

La compagnia, riporta Milano e Finanza, avrebbe assunto dei consulenti per individuare una via d’uscita e arrivare a una ristrutturazione del debito, evitando di dover dichiarare bancarotta. Il rosso, si legge, ammonterebbe a circa 17 miliardi di dollari. Di questi 13,4 avrebbero a che fare con le flotte di veicoli del gruppo, e solo 3,7 dipenderebbero da titoli e obbligazioni.

Hertz, che negli ultimi tre mesi ha perso in Borsa quasi tre quarti del valore della sua quotazione, avrebbe promesso di saldare molti pagamenti e finanziamenti non oltre il 4 maggio. Qualora dopo quella data ci fossero ancora finanziatori in attesa di denaro, che dovessero decidere di passare alle vie legali, allora il destino del colosso dell’autonoleggio potrebbe davvero essere appeso a un filo.

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Alessandro Mastroluca

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