Bernie Ecclestone (Getty Images)
Bernie Ecclestone, ex patron della Formula 1, ha concesso un’intervista nella quale ha parlato della situazione attuale in cui versa il Circus dopo lo stop per il coronavirus
Bernie Ecclestone, ex patron di Formula 1, attualmente si gode la tenuta in Brasile dove trascorre le giornate giocando a backgammon con la moglie ed occupandosi dell’aia e della piantagione di caffè. Tra un hobby e l’altro però ha concesso anche un’intervista ai microfoni de Il Giornale.
Quando gli si chiede di Hamilton e del fatto che potrebbe, prima affiancare e poi superare Schumacher per numero di mondiali vinti, ammette che il pilota della Mercedes è uno dei cinque personaggi più importanti della storia. Allo stesso tempo crede, però, che oltre al talento molto merito vada dato alla vettura ed alle capacità della scuderia. Partendo da questo presupposto, fa un paragone proprio con Schumacher il quale, secondo lui, se Senna fosse sopravvissuto, non avrebbe vinto così tanto. Poi rivela, a sorpresa, che: “Michael era un poco arrogante, credeva sempre di essere meglio lui della sua monoposto e non conosceva limiti”.
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L’argomento più caldo riguarda l’attuale situazione in cui versa il Circus dopo lo stop a causa del Covid-19. Bernie crede che il budget cap sia un poco stupido perché limitare le spese a 150 milioni è una follia. Spiega poi che i team non ricchi ci sono sempre stati e, più che altro, problema di oggi non è quello economico: “Prima potevano vincere tutti. Oggi una squadra è composta da diverse parti e, se una di queste non funziona, non puoi puntare a vincere”.
Spesso poi si è mostrato come un detrattore del team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ma ha voluto specificare che lo reputa una grandissima persona. Il punto è che non è adatto al ruolo che ricopre. “Per fare questo lavoro ci vuole gente come Todt o Toto, i quali hanno dei caratteri diversi. Se Flavio vede qualcuno bravo altrove, lo prende. Non so se Binotto farebbe lo stesso”.
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